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Barella è il Kanté dell’Italia, Jorginho: “Si assomigliano molto”

Jorginho ha sottolineato la somiglianza tra il suo compagno di reparto nell’Italia di Mancini e quello con il quale ha condiviso al Chelsea la vittoria della Champions League. Nella conferenza stampa odierna, l’ex Napoli ha elogiato il giocatore dell’Inter, tracciando le somiglianze tra il gruppo azzurro e quello di Tuchel campione d’Europa.
A cura di Marco Beltrami
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Anche la Nazionale azzurra ha il suo Kanté, parola di Jorginho. Il centrocampista italiano ha sottolineato la somiglianza tra il suo compagno di reparto nell'Italia di Mancini e quello con il quale ha condiviso al Chelsea la vittoria della Champions. Nella conferenza stampa odierna, l'ex Napoli ha elogiato il giocatore dell'Inter, tracciando le somiglianze tra il gruppo di Mancini e quello di Tuchel campione d'Europa.

Barella come Kanté. Jorginho non ha dubbi sul motorino della Nazional reduce dall'ottimo esordio agli Europei contro la Turchia: "Si assomigliano molto per caratteristiche. Hanno entrambi potenza fisica, corrono per tutti i 90 minuti e coprono il campo. Mi danno una grossa mano a centrocampo sul recuperare palloni". Non solo Barella-Kanté, per Jorginho somiglianze evidenti anche tra Chelsea e Italia: "Questo gruppo somiglia ai Blues. È meraviglioso, perché ha fame e voglia di dimostrare, con tutti dai più giovani ai più esperti".

È questo uno dei segreti della Nazionale. Una Nazionale dove tutti lottano per la causa e si aiutano: "Quello che vuole Mancini lo portiamo in testa: vogliamo il pallone, e andare in avanti, trovando gli spazi. La mia mentalità vincente? Ci sono tanti grandi giocatori qui, con grande personalità. Serviamo tutti: da Chiellini a Bonucci, da Barella, Donnarumma. Tutti possiamo aggiungere qualità e aiutare".

In conclusione una battuta sul malore di Eriksen, che ha sconvolto tutti anche in casa azzurra: "Quello che è successo a Christian è stato molto forte. Noi giocatori siamo al centro dello spettacolo, ma il calcio va oltre. Chi ci aiuta lavorando dietro le quinte, fa un lavoro enorme, e il calcio è bello anche per questo non per quello che avviene in campo. Faccio un grande in bocca al lupo a Eriksen, gli dico di essere forte".

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