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Arrivabene avvisa i tifosi della Juve: “Lo dico ufficialmente, non sono competente di calcio”

Maurizio Arrivabene è l’uomo che alla Juve deve conciliare i conti con i risultati: “Non sono competente di calcio, ma so quello che voglio e so come lo voglio ottenere”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo i colpi Vlahovic, Zakaria e Gatti piazzati a gennaio – con cui aveva anticipato i tempi del progetto sportivo per l'anno prossimo – la Juventus sta per annunciare due arrivi pesanti a parametro zero, Pogba e Di Maria, mentre prova a trovare la quadra con la Roma per il trasferimento di Nicolò Zaniolo, ogni giorno che passa sempre più lontano dai colori giallorossi. Un'operazione che potrebbe avvenire con la formula del prestito oneroso (10-20 milioni) con obbligo di riscatto a 30, così da andare incontro alla valutazione del giocatore – non inferiore ai 50 milioni – fatta da Tiago Pinto.

L'affare Zaniolo, così come gli stipendi molto elevati che saranno elargiti a Pogba e Di Maria, è materia passata attraverso il vaglio dell'uomo che deve fare andare d'accordo i conti bianconeri con i risultati sportivi, ovvero l'Ad Maurizio Arrivabene, dall'anno scorso chiamato alla Juve proprio a questo scopo. Il 65enne bresciano racconta come si integra il suo lavoro con quello dell'area tecnica: "Spesso mi si confonde con il direttore sportivo, ma chiariamo che non sono un direttore sportivo e nemmeno penso di avere le competenze per farlo, quello è Federico Cherubini – spiega a Tuttosport – Io faccio l'Ad, il calcio è un sistema molto complesso. Sono sincero: pensavo che fosse più semplice da fuori, anche perché a differenza dall’ultimo lavoro che ho fatto (alla Ferrari, ndr), in definitiva ho a che fare con esseri umani, ‘macchine' infidamente più complesse di un motore".

Arrivabene assieme al vicepresidente della Juve Nedved, al tecnico Allegri e al Ds Cherubini
Arrivabene assieme al vicepresidente della Juve Nedved, al tecnico Allegri e al Ds Cherubini

Gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, pur con tutta la progettualità possibile: "Per quanto tu pianifichi e per quanto puoi essere bravo a mettere in pista una buona squadra, il fattore umano incide. Parli sempre di persone. E di un pallone che rotola. Il nostro lavoro parte sempre da un approccio molto tecnico e scientifico: noi cerchiamo di pianificare tutto, ma può sempre esserci la sorpresa inattesa che è molto legata al fatto che i calciatori sono uomini e non automobili".

Arrivabene spiega chiaramente come si arriva a chiudere un'operazione alla Juve: "A livello sportivo comanda Federico Cherubini che con i suoi collaboratori – Tognozzi, Manna e Ottolini – si occupa del mercato. È lui l’uomo che fa il mercato della Juventus. Il mio ruolo è dargli un supporto su certe operazioni oppure aprire improvvisamente la porta del suo ufficio ed entrare con un'idea che al momento può sembrare folle e valutarla insieme. Ma poi servono Federico e la sua squadra per effettuare tutte le valutazioni necessarie e soprattutto attuare le idee. Loro sono bravissimi e fanno davvero bene il loro lavoro. Io stimolo e lancio sfide, ma i veri artefici sono loro".

In questa distinzione netta dei ruoli, Arrivabene arriva a confessare che lui di calcio ne capisce davvero poco: "Dicono che non sia competente di calcio, beh, sostanzialmente è vero. Non devo essere io competente di calcio, devo esserlo Cherubini, deve esserlo Pavel, che si siede accanto a me durante le partite e mi spiega un sacco di cose. Lo dico ufficialmente, così non ci sono equivoci: non sono competente di calcio, ma so quello che voglio e so come lo voglio ottenere. E so quello che penso e il calcio non mi farà stare zitto…".

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