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Antonio Conte vede il suo futuro: “Tra 5 anni mi piacerebbe andare in America”

Antonio Conte ha salutato l’Inter e potrebbe finire nuovamente a Londra per allenare il Tottenham. L’estero è la sua destinazione prvilegiata, anche guardando ad un futuro più lontano: “Mi piacerebbe andare in America”. Resta l’orgoglio per quanto fatto in nerazzurro: “Credo di aver scelto la situazione più difficile”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Inter è già il passato, Antonio Conte guarda al futuro con l'ottimismo di chi sa di essere uno degli allenatori più appetiti in Europa: la trattativa col Tottenham è caldissima, balla un ingaggio mostruoso da oltre 15 milioni all'anno. Il punto decisivo per mettere nero su bianco tuttavia non è lo stipendio, ma esattamente il medesimo che gli ha fatto lasciare il club nerazzurro, ovvero le garanzie di avere a disposizione una rosa competitiva per poter competere per la vittoria.

Conte non si vede allenare in Italia, come conferma a ‘Linea Diletta' su DAZN spingendosi anche oltre la prossima stagione: "Dove mi vedo tra 5 anni? "Mi piacerebbe fare delle esperienze all'estero, mi piacerebbe andare in America".

Nel corso dell'intervista con Diletta Leotta, registrata prima dell'addio all'Inter, il leccese spiega cosa lo ha portato a firmare per la squadra nerazzurra: "Penso di essere una persona che non si accontenta delle situazioni comode, credo di aver scelto quella più difficile. L’obiettivo quando ho firmato per l'Inter era un progetto triennale per riportarla ad avere ambizione, a tornare a giocare per obiettivi importanti. Il fatto di esserci riuscito al secondo anno è stata una grande cosa".

Conte esige tantissimo da se stesso, in un continuo fuoco che brucia dentro di lui: "Fare l'allenatore sicuramente non è semplice, soprattutto se vuoi farlo a grandi livelli e se hai anche le capacità di farlo ad alti livelli. Perché comunque le pressioni, le aspettative, lo stress è veramente tanto. Devi essere bravo a convivere con certe situazioni sapendo che ti ritrovi sempre solo. Una cosa che mi riconoscono i calciatori è che è meglio una brutta verità che una bella bugia. Su una brutta verità costruisci, anche se al momento il calciatore o la persona che lavora con te ci può rimanere male. Ma alla fine apprezza, perché una brutta verità porta a un ragionamento, ad una riflessione e poi ad un miglioramento".

Le parole sull'Inter hanno un sapore strano, adesso che si sa come è andata a finire: "I ragazzi sono maturati, per tantissimi è la prima volta ad aver vinto qualcosa di importante in carriera. Però come dico sempre, quando inizi a vincere poi la vittoria ti deve entrare nel cervello. Deve essere tua. E sai che per vincere a volte devi esasperare alcune situazioni. I ragazzi sono stati veramente bravi. Tutti loro stanno iniziando un percorso da vincenti". Un percorso che dovranno continuare a percorrere da soli: Conte ha scelto ancora una volta di lasciare da vincente. Anche questa non la scelta più facile.

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