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Allegri usa Guardiola per smontare le teorie sul bel gioco. Ma in campo succede l’esatto opposto

Allegri ha discusso di filosofie di gioco, ha parlato di quella di Pep Guardiola prendendo a esempio il portiere Ederson, ma l’esempio fatto è stato sbagliato.
A cura di Alessio Morra
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Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha una filosofia di gioco ben precisa. Il tecnico livornese, che ha vinto sei scudetti e raggiunto due finali di Champions League, è un pragmatico e ha spesso difeso la sua teoria di gioco. Allegri bada più al risultato che allo spettacolo e per questo negli anni è stato definito un ‘giochista', così come altri tecnici di grido come Mourinho. Negli ultimi anni si è creato un dibattito forte a livello calcistico tra chi bada più alla sostanza e chi predilige il bel gioco. E in una lunga intervista il tecnico bianconero ha cercato di tirare acqua al suo mulino, ma non è riuscito ad aiutare la sua causa.

Nell'intervista rilasciata a ‘GQ Italia', Allegri ha toccato tanti argomenti, ha rivelato di aver firmato un pre-contratto con il Real Madrid, che ha poi strappato per tornare alla Juventus, ha parlato di alcuni calciatori bianconeri (come Vlahovic, Danilo e Morata) e parlando delle difficoltà del calcio italiano ha dichiarato anche: "Il calcio è un’arte, madre natura ha il suo peso. Tutti possono migliorare, ma se uno è scarso può diventare meno scarso, non diventerà mai uno bravo. E uno che è bravo può diventare più bravo. Va ovviamente data un’organizzazione, va data un’idea di gioco". Parole che rispecchiano in pieno la filosofia di Allegri, che ha poi citato Pep Guardiola, uno degli allenatori migliori al mondo, che fa del bel gioco il suo mantra, oltre che un vanto.

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L'allenatore bianconero ha cercato di ‘smantellare' le teorie del bel gioco parlando del portiere del Manchester City Ederson: "Guardiola, che è un allenatore straordinario, cosa ha fatto? Tutti pensano a partire dal basso, lui ha comprato un portiere che lancia la palla a 80 metri. Questo per dire che spesso la gente si fa abbindolare da cose che non esistono: alla fine c’è da vincere la partita. E tutte le partite non sono uguali, senza contare che all’interno della partita ce ne sono tante diverse, a settembre le partite sono diverse da marzo, a marzo ci vuole la calma, le pressioni psicologiche sono maggiori, i punti pesano e il pallone diventa più piccolo e più pesante. Sono componenti che dall’esterno giustamente i tifosi non valutano. Ci vogliono meno schemi e più elasticità e pragmatismo". 

L'esempio fatto da Allegri, però, è sbagliato e non di poco. Perché Ederson è stato preso dal City per il motivo opposto. Il portiere brasiliano è il regista difensivo del Manchester, spesso innesca l'azione, ma lo fa collaborando con i compagni di squadra. Un libero aggiunto, fondamentale per la manovra del Manchester City. Effettuerà anche dei lanci lunghi Ederson, ma non li fa sempre e i numeri dimostrano il contrario. Perché il Manchester City è la squadra che fa in Premier League fa meno ricorso ai lanci lunghi, come dimostrano i dati di ‘Opta', appena il 25% in questo campionato.

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