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Allegri torna alla Juventus, Fabio Capello: “Glielo sconsiglio”

Il nocciolo della questione è: cosa vuol fare davvero la Juventus? che senso ha una mossa del genere adesso? ad Allegri conviene accettare una proposta del genere? Le osservazioni che fa l’ex allenatore, oggi opinionista tv, fanno riflettere. “Chi è il responsabile di queste scelte? È la dirigenza che pensa di sapere più degli allenatori? E sono seduti in tribuna”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ricapitolando. La Juventus mandò via Massimiliano Allegri perché, insoddisfatta del gioco e dell'eliminazione dalla Champions per opera dell'Ajax, non le bastava vincere ma voleva farlo stupendo. Prese Maurizio Sarri sognando la grande bellezza ma lo ha cacciato perché mettere un ‘comandante' alla testa di una squadra che non lo segue ("è inallenabile", disse quando andò via) produce sconquassi sotto gli occhi di tutti. Fiducia ad Andrea Pirlo che in campo è stato un professore ma in panchina ha mostrato come abbia ancora molto da imparare. Salterà anche lui, in un modo o nell'altro, con o senza qualificazione alla Coppa.

In buona sostanza, a Torino stanno per tornare alla partenza senza passare dal via. Ed è abbastanza chiaro di quale sia il grado di confusione a mo' di decadenza da tardo impero. Il messaggio di SOS è stato lanciato, Allegri ha risposto presente nonostante alla base del suo addio ci fossero stati mancanza di sintonia e fiducia totale con parte della dirigenza. L'analisi di Fabio Capello a Sky è molto lucida e fissa alcuni punti chiave analizzando come s'è evoluta la situazione e alcuni degli aspetti più controversi.

La domanda che mi faccio è: perché è andato via? Cercavano qualcosa di diverso? Quel qualcosa di diverso è stato Sarri, che non è riuscito a metterlo in pratica – ha ammesso Capello -. Chi è il responsabile di queste scelte? È la dirigenza che pensa di sapere più degli allenatori? E sono seduti in tribuna.

Il nocciolo della questione è: cosa vuol fare davvero la Juventus? che senso ha una mossa del genere adesso? ad Allegri conviene accettare una proposta simile? ripartirà dall'idea che aveva suggerito ad Andrea Agnelli? Le osservazioni che fa l'ex allenatore, oggi opinionista tv, fanno riflettere.

L'approccio non può essere ‘tu fai solo l’allenatore e qui comandiamo noi’, c'è bisogno di comunione d'intenti, unità di vedute, che si scelgano assieme i calciatori… Però queste tre scelte di tre allenatori in tre anni mi fa pensare che qualcuno si è sopravvaluto. E non entro nei problemi economici. Fossi in Allegri, ci penserei.

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