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Allegri ha perso la finale di Coppa Italia con i cambi della paura: la solita mossa

La Juventus è stata battuta in finale di Coppa Italia dall’Inter, hanno fatto discutere una serie di cambi molto difensivi di Allegri, finito sul banco degli imputati.
A cura di Alessio Morra
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La Juventus per la prima volta dopo undici anni chiuderà una stagione senza trofei. Che lo scudetto fosse andato l'ambiente bianconero lo aveva capito molti mesi fa, ma rimanevano, oltre alla Champions, la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. Entrambe le finali la Juve le ha perse contro l'Inter, che si è imposta sempre dopo i tempi supplementari. In entrambe le occasioni i bianconeri sono andati in vantaggio e non sono riusciti a chiudere l'opera. Per la finale dell'Olimpico la Juve ha tantissimi rimpianti, che vanno oltre le polemiche per il rigore assegnato a Lautaro. I cambi di Allegri fanno discutere, soprattutto quelli fatti a metà ripresa.

Con le cinque sostituzioni a disposizione le partite rispetto a un tempo sono diverse. Allegri si è tenuto in panchina un paio di jolly, in particolare uno: Alvaro Morata che sapeva sarebbe entrato in corso d'opera. Lo spagnolo è entrato in campo al 43′ del primo tempo quando si è infortunato Danilo. Un cambio coraggioso quello di Max che dopo aver capito che il brasiliano avrebbe dovuto lasciare il campo ha stravolto la sua squadra che è passata dal 4-4-2 a un più offensivo 4-2-3-1 con Cuadrado terzino e con Bernardeschi, Dybala e Morata alle spalle di Vlahovic.

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Una Juve molto più spregiudicata, c'era da rimontare un gol, ma c'era anche più di mezza partita davanti. Allegri con questa mossa stravolge la squadra e mette in difficoltà l'Inter e nella ripresa, nell'arco di tre minuti, segna due gol con Alex Sandro e Vlahovic.

Sul 2-1 per la Juve, esattamente al 67′. Allegri manda in campo Locatelli e Bonucci al posto di Zakaria e Bernardeschi. I bianconeri si abbassano, vogliono proteggersi, il tecnico dopo la partita dirà che aveva bisogno di copertura sulla fascia, aveva bisogno di un supporto per Cuadrado che doveva cercare di frenare le avanzate di Ivan Perisic. La Juve in pratica si mette a tre, con Cuadrado e Alex Sandro sulla fasce e con Dybala e Morata dietro Vlahovic. Questo atteggiamento non paga.

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L'Inter prende campo e continua ad attaccare, si procura il rigore, pareggia e a quel punto cerca il gol della vittoria pressando sempre più la Juve, che torna a giocare con la difesa a quattro quando capitan Chiellini alza bandiera bianca e cede il posto al brasiliano Arthur.

I cambi di Allegri hanno fatto discutere, in particolare quelli di Locatelli e Bonucci. Non c'è controprova, non può esserci, ma la Juventus arretrando il proprio baricentro ha agevolato il forcing dell'Inter. Il tecnico livornese torna così sul banco degli imputati, e anche l'ultimo cambio, Kean per Dybala, ha fatto discutere. Perché con la Juve già sotto forse si poteva cercare di giocare pure con quattro punte per cercare la remuntada contro l'Inter. Ancora una volta Allegri decide di difendere il vantaggio, ma questa volta non gli è andata bene.

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