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Allegri, Gasperini, Inzaghi, Mourinho, Pioli, Sarri, Spalletti: per tre di loro sarà un fallimento

Le proverbiali 7 sorelle della Serie A, potranno contare su allenatori di fascia medio alta. La stagione 2021/2022 sarà contraddistinta dalla sfida in panchina tra Allegri, Gasperini, Inzaghi, Mourinho, Pioli, Sarri, Spalletti. Solo 4 di loro però potranno, a meno di exploit di altri colleghi, centrare l’obiettivo minimo della qualificazione Champions.
A cura di Marco Beltrami
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In attesa di capire in quale direzione andrà il prossimo mercato di Serie A, c'è già una certezza ed è quella relativa alla panchina delle big. Con l'ufficialità di Maurizio Sarri alla Lazio, il quadro degli allenatori delle squadre più attrezzate per la vittoria del campionato è completo, con un parterre d'altissimo livello. Dopo il ritorno di Mourinho, approdato alla Roma, si sono concretizzati quelli di Allegri alla Juventus, di Spalletti che si è accasato al Napoli e di Simone Inzaghi che ha raccolto l'eredità di Conte (un peccato non vedere in gioco anche il salentino campione d'Italia) all'Inter. Questi 5 mister si daranno battaglia con Pioli e Gasperini, che daranno continuità ai loro progetti con Milan e Atalanta. Tra loro 7, solo 4 potranno giovare (a meno di altri exploit) dell'obiettivo minimo della qualificazione Champions. Quali saranno i 3 che resteranno fuori?

Sono tornate le proverbiali 7 sorelle, con altrettanti allenatori big. Saranno loro a contendersi il titolo di campione d'Italia, e l'obiettivo minimo della qualificazione alla Champions (Pirlo docet). Solo in 4 dunque potranno sorridere a fine stagione, mentre gli altri 3 dovranno accontentarsi. Difficile fare pronostici, in considerazione anche dell'imprevedibilità legata agli effetti della pandemia che inciderà e non poco sulla campagna acquisti. Quello che è certo è che, dichiarazioni di circostanza a parte, Allegri, Gasperini, Inzaghi, Mourinho, Pioli, Sarri, Spalletti, dovranno necessariamente centrare quantomeno la qualificazione all'Europa che conta, altrimenti sarà "fallimento".

Massimiliano Allegri, rientrato alla Juventus, non potrà accontentarsi della qualificazione alla Champions. Il suo compito (a prescindere dal mercato, e dal possibile addio di Ronaldo), sarà quello di riportare a Torino lo Scudetto dopo il flop della scorsa stagione e di rimettere per dirla alla Garcia "la chiesa al centro del villaggio". Vietato sbagliare dunque per Max dopo un'annata in cui l'Europa è stata conquistata in extremis ai danni del Napoli. Un Napoli che con l'esperienza di Spalletti vuole riconquistare subito la Champions, provando magari anche a lottare per il primo posto. Discorso diverso per i campioni d'Italia per l'Inter, ridimensionati nel progetto dalle difficoltà economiche della proprietà cinese: dopo la separazione con Conte, e l'arrivo di Inzaghi, l'obiettivo dichiarato è quello di rientrare almeno nelle prime 4.

E Mourinho? Il ritorno in Italia dello Special One, subito ribattezzato Specialone, dopo lo storico triplete nerazzurro, sta facendo sognare i tifosi capitolini. Impossibile non essere ambizioni e puntare quantomeno alla qualificazione alla Champions. Grande entusiasmo anche in casa Lazio, che si è affidata a Sarri per fare un ulteriore salto di qualità dopo la gestione Inzaghi, con alle porte anche un mercato conservativo, con pochi rinforzi ma funzionali alle idee del mister. Discorso diverso per Gasperini e Pioli: i due tecnici sono chiamati a dar seguito a quanto fatto di buono finora, alla guida rispettivamente di Atalanta e Milan. Di "vecchia" data il progetto del Gasp, più giovane quello del tecnico rossonero. A loro toccherà mantenere alta l'asticella delle ambizioni dei due club.

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