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“Alla Juve non può capitare”, la strigliata di Pirlo alla squadra e a Cristiano Ronaldo

La Juventus va in campo mercoledì sera contro il Napoli per la finale di Supercoppa Italiana. È il primo trofeo della stagione e capita in un momento particolare per i bianconeri che a metà campionato sono già staccati di 10 punti dalla vetta e, addirittura, rischiano di star fuori dalla zona Champions. Il discorso di Pirlo nel chiuso dello spogliatoio per dare la scossa dopo la brutta figura di San Siro con l’Inter ha riguardato tutti, anche CR7, tra i peggiori a San Siro. “Quando non hai la determinazione per vincere i duelli diventa difficile”.
A cura di Maurizio De Santis
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Non c'è stato bisogno di alzare la voce. Né usare accenti particolari. Se alla Juventus sei a 10 punti dalla vetta a metà campionato e, addirittura, rischi di restare fuori dalla zona Champions significa che stai rasentando il fallimento. Il messaggio di Andrea Pirlo a (tutta) la squadra è stato già molto chiaro domenica sera, dopo la sconfitta subita a San Siro contro l'Inter: il confronto diretto che avrebbe potuto rilanciare le ambizioni dei bianconeri ha finito col mortificarle. Al ‘Meazza' puoi anche perdere, farlo in quel modo non è da grande club e, soprattutto, non è da Juve, da quella Juve che da quasi un decennio domina la scena in campionato.

Ecco perché le parole dell'allenatore espresse subito dopo il ko sono le stesse ribadite al gruppo in vista della partita di Supercoppa con il Napoli. Diversi gli accenti, perché al chiuso, tra le mura dello spogliatoio, ci si può guardare faccia a faccia e dirsi tutto anche con un tono differente, da tecnico a calciatore, da uomini, da giocatori di una formazione nella quale non sono ammessi alibi di alcun tipo. Né gli arbitri, né le assenze, né altro ancora.

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"Abbiamo sbagliato l’atteggiamento e alla Juve non può capitare", ha ammesso Pirlo a San Siro e lo ha ‘spiegato' anche alla ripresa degli allenamenti. Un messaggio che vale per tutti, anche per Cristiano Ronaldo. Proprio CR7 è uno dei protagonisti della reprimenda fatta dal tecnico: il portoghese sta offrendo prestazioni non da campione, dovrebbe essere un trascinatore invece in questo momento risulta solo un orpello costoso per questa Juventus.

Dal Milan all'Inter, il trend per l'ex Real è stato sempre lo stesso: non molti palloni giocati, tiri nello specchio della porta col contagocce, posizione in campo che spesso va a pestare i piedi a chi insiste nella sua zona (contro l'Inter è capitato a Chiesa) e un atteggiamento tutt'altro che famelico. Anzi, quel sorrisetto dopo il raddoppio dei nerazzurri non è passato inosservato. "Quando non hai la determinazione per vincere i duelli diventa difficile. Non siamo scesi in campo". L'ammonimento di Pirlo vale soprattutto per lui.

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