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Alessandro Del Piero e la Juventus, 20 anni di amore e un drastico finale

Il 13 maggio del 2012 Alex Del Piero ha giocato per l’ultima volta in Serie A con la maglia della Juventus. Si chiuse ufficialmente un rapporto durato 19 anni. Una storia di ricca di trionfi, di gioie, di record ma anche di delusioni. Forse quella più grossa Del Piero l’ha vissuta un giorno d’ottobre del 2011, quando il presidente Agnelli lo liquidò di punto in bianco, come fosse un calciatore qualunque e non l’uomo dei record della Juve.
A cura di Alessio Morra
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Nessun tifoso della Juventus potrà mai dimenticare il momento dell'addio di Alex Del Piero. Da campionissimo segnò anche nella sua ultima partita di Serie A, quella con l'Atalanta. Una festa bella e commovente, era il 13 maggio del 2012. Ma il momento in cui dopo quasi vent'anni la Juventus annunciò la separazione da Del Piero è un altro. Perché Il 18 ottobre del 2011 il presidente Andrea Agnelli improvvisamente nell'assemblea degli azionisti disse delle parole che gelarono tutto l'ambiente juventino, e furono stupefacenti anche per tutto il mondo del calcio italiano:

"L'unico legame tra le varie case della Juve è il nostro capitano, lui, Alessandro Del Piero, che ha voluto rimanere con noi ancora un anno per quello che sarà il suo ultimo anno in bianconero. A lui dedichiamo tutti un grande applauso. Giusto e doveroso tributare un ringraziamento al capitano, qui all'assemblea degli azionisti. Alla presenza di Boniperti, con il quale ha firmato il primo contratto, mentre l'ultimo lo ha firmato con me".

La Juve senza il suo numero 10, Del Piero se ne va

Le parole di Agnelli subito vennero riportate da tutti i media, non solo quelli italiani. Velocemente la notizia diventò di dominio pubblico suscitando le reazioni degli appassionati. I tifosi juventini, in particolare quelli più giovani, rividero gli ultimi 18 anni e pensarono alle perle e ai trofei vinti con Del Piero e non riuscivano a immaginare una Juve senza il suo numero 10. Francesco Totti si schierò subito al fianco dell'amico dicendo: "La felicità professionale e personale di Alessandro viene prima di ogni cosa. Ma affrontare la Juve senza Del Piero non sarà mai la stessa cosa. Circa venti anni di sfide sportive sono tante, ma davvero tante: ognuno di noi le ha vissute sempre e solo con la stessa maglia".

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Quando Agnelli annunciò la fine del rapporto, Del Piero stava per compiere 37 anni e stava vivendo la 19a stagione in bianconero, con il contratto in scadenza a giugno 2012. Contratto che non sarebbe stato rinnovato. Era il Simbolo della Juve, il giocatore con più gol di sempre (lo è tutt'ora) e con più presenze. Ma in quel momento sembrava quasi diventato ingombrante per la società che gli diede il benservito così dall'oggi al domani, senza nemmeno un minimo di preavviso. E senza la promessa di un futuro da dirigente.

Il numero 10 juventino pubblicamente non rispose, non disse nulla, nessuna dichiarazione, ma dentro di lui era viva una comprensibile e ovvia delusione per la porta che gli era stata sbattuta in faccia. Anche se probabilmente Alex sapeva in cuor suo che l'offerta per il prolungamento non sarebbe arrivata. Ma Del Piero in quel 18 ottobre venne a sapere che davvero stava iniziando la sua ultima stagione alla Juve, che si chiuse con un paio di gol pesantissimi in campionato e l'ennesimo scudetto, il primo di questa era di monopolio bianconero.

Perché Agnelli liquidò Del Piero

Una verità assoluta, ufficializzata, non c'è. Ma si è detto che la proprietà non prese bene un video che lo stesso Del Piero pubblicò nel febbraio del 2011, in cui diceva che avrebbe firmato anche in bianco il rinnovo contrattuale. In quel modo mise la Juve con le spalle al muro, una Juventus che navigava in cattive acque, non si classificò nemmeno tra le prime sei, e che in quel momento anche a livello d'immagine non poteva rinunciare alla sua stella. Alex firmò per un'altra stagione, ma il presidente Agnelli forse già dopo quel video decise che la bandiera Del Piero sarebbe stata ammainata molto presto.

L'addio alla Juve e la pace con Agnelli

Per Del Piero quell'addio anticipatissimo fu un duro colpo, ma da grande professionista continuò, accettò tante panchine e quando fu chiamato in causa fu determinante – gol pesante all'Inter e punizione determinante contro la Lazio in un aspro testa a testa con il Milan. Poi l'addio, ma non al calcio. La sua carriera continuò in Australia, con il Sydney FC. Il più lontano possibile dalla Juventus e dall'Italia. L'ex numero 10 dopo tanti anni ha detto di non essersi pentito per quel videomessaggio  Oggi è tutto acqua passata e i rapporti con Agnelli sono tornati buoni:

"Ero incredulo ci ho messo un po’ a realizzare che stava finendo tutto per sempre, ho avuto paura, alla fine ho vissuto grandi emozioni, anche perché è capitato in concomitanza con lo scudetto. I miei rapporti con Agnelli? Ho avuto modo di incontrare Andrea, abbiamo chiarito delle cose e oggi posso dire serenamente che non c’è nulla in sospeso tra noi".

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