118 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Adani parla al cuore dei giovani tifosi della Juventus, ha un motivo preciso: “Chiedete di Cesarini”

Nell’ultima puntata della Bobo Tv, Lele Adani ha sottolineato le criticità della Juventus dopo la sconfitta di Roma. Un salto nel passato per l’opinionista e commentatore.
A cura di Marco Beltrami
118 CONDIVISIONI
Immagine

Che fine ha fatto la storia della Juventus? Questa la domanda che Lele Adani che si pone nello studio della Bobo TV dopo Roma-Juventus. L'opinionista e commentatore, pur riconoscendo che i bianconeri avrebbero meritato di vincere almeno stando alle occasioni create, fa un bilancio più ampio della stagione e del biennio targato Allegri, molto critico. Proprio per questo, parte da lui una richiesta soprattutto ai più giovani tifosi della Vecchia Signora, quella di farsi spiegare cosa rappresentava, a suo dire in passato, questa società e questa squadra.

L'ultima sfida dell'Olimpico non è stata certo "goduta", ma "sopportata", con Adani che ha parlato di match soporifero per una Juventus che non è riuscita ad aggredire gli avversari messi in campo da Mourinho con un atteggiamento a dir poco rinunciatario: "Non è stata una partita dai contenuti tecnici e agonistici, valoriali, di proposta, di tecnica. La Juve ha perso nell’analisi della partita contro una squadra che ha scelto di non vincere".

E poi entrando nello specifico: "La strategia della Roma è stata quella di far passare il tempo fino al 90’, sapendo, sperando, non provocando, perché un conto è aspettare l’errore del rivale, un altro è provocarlo. Il gol nell’unica possibilità: la Roma ha vinto pur essendo schierata senza un attaccante e con gente non abituata a fare la punta, anche esposta a figure non interessanti, come Wijnaldum. La Roma ha pensato a due-tre ripartenze improvvisate, ma la Juve è riuscita e questa è un’impresa a portarsi Mancini, a 20 metri e farlo calciare in porta senza pressione tanto è vero che il pallone passa vicino a qualche duello dentro l’area".

Impossibile a questo punto per l'ex difensore non sottolineare il valore della squadra a disposizione di Allegri, incapace nonostante tutto di creare pericoli: "Non mi torna a livello geometrico, poi alle volte accade che si sbilanciano i baricentri. Ma secondo me la Juventus, che tanto per ricordare ha finito con Paredes, Rabiot finalisti mondiali, Di Maria, Pogba, Chiesa, Vlahovic, non ha tirato in porta. Con quell’assetto non ha tirato in porta. Al 97’ ha calciato Danilo, quando poi è stato espulso Kean che ‘doveva dare di più, ci ha messo in difficoltà (cita le parole di Allegri, ndr)', ma se è entrato all’89°, poi lui ha fatto una coglionata e si è preso il rosso.

E qui ecco il passo indietro, per tornare su quella che era la Juventus  una volta e che a detta di Adani e che ormai è un lontano ricordo. Senza perdere l'occasione di togliersi qualche sassolino nei confronti di chi è troppo leggero e buono nei commenti: "Ma la Juventus come la ricordo io, nel rispetto della sua storia, non come vi vogliono fare credere delle persone che vogliono difendere e salvare il non salvabile di una squadra che con la sconfitta di ieri sono dieci sconfitte stagionali, 5 in campionato e 5 in Champions, in una stagione che adesso è fallimentare. Vi vogliono fare credere che un recupero è valutato come uno scudetto multiplo e qualcuno ci crede anche, allora io vi dico: invece di credere a coloro che ve la raccontano sui vari canali di comunicazione fatti apposta per avere tre copie in più vendute o qualche link in più da andare a guardare screditando chi invece analizza e vi parla col cuore".

Parte così l'appello ai giovani tifosi della Juventus finalizzato a prendere atto di cosa sia diventata ora la squadra bianconera: "Cari tifosi juventini giovani io vi dico, chiedete ai vostri padri e ai vostri nonni chi era Boniperti, chi era Sivori, Bettega, Tardelli, Scirea, Platini, Zidane, ancora prima Parola, chiedete chi erano questi calciatori, perché loro vi parleranno della grandezza della Juventus legata al calcio, allo stile, al dominio, alla bellezza. Chiedete chi era Cesarini, l’uomo che ha inventato la macchina del River Plate, la squadra più moderna negli anni ’40, che l’Avvocato Agnelli riprende e porta a Torino. Gioca nella Juve farà l’allenatore della Juve, da lui ha preso anche lo stile nel vestirsi. La Juventus era grandezza, bellezza, dominio, era magia, era veramente la Vecchia Signora nel senso più elegante e nobile del termine e adesso vogliono farvi passare per tre copie vendute in più come non giuste delle persone che queste cose le hanno studiate perché piace..".

Nello specifico Renato Cesarini, calciatore italo-argentino (noto anche per la zona Cesarini, a sottolineare i gol arrivati proprio nelle fasi finali del match) ha scritto pagine importanti della storia bianconera a cavallo degli anni ’40 e 50’ tornandovi poi come dirigente e vincendo un campionato e due Coppe Italia.

Dal passato glorioso al presente deludente, con un futuro preoccupante in cui Adani parla anche dei possibili scenari legati all'inchiesta Prisma: "Io quando parlo con Tardelli rimango a bocca aperta e gli chiedo della Juve e io so cosa era la Juve, i vostri padri e i vostri nonni vi possono raccontare cos’era la Juve. Adesso vi vogliono far passare che una stagione dove tu hai fatto 3 punti in Champions League dove il meno 15 pesa, ma la Juve comunque è a meno 15 comunque dal Napoli che con nessuno domina il campionato, perché il Napoli questo ciclo lo costruisce con nessuno grazie alle idee e i valori".

Immagine

Il giudizio finale del commentatore è che in questa Juventus non c'è niente da salvare, con la sottolineatura in chiave critica anche delle dichiarazioni post-Roma di Massimiliano Allegri: "E la Juventus che finisce, che è la squadra col monte ingaggi più alto, i giocatori più vincenti, con più esperienza, e adesso recuperati tutti. Vogliono far passare per positiva una stagione… dovuta a cosa… in che modo può essere positiva questa stagione, e questo biennio. Non c’è niente, la Juve dal punto di vista tecnico-tattico non ha costruito nulla e vi illudono perché dato che adesso c’è questa inchiesta, che probabilmente se da un latro potrà cambiare, dall’altro sarà  ancora più pesante a livello di punti  e penalizzazioni, cosa fanno chi non riconosce la storia, vogliono far passare l’impresa, dove l’impresa non c’è. Perché la Juve è andata a Roma e ha perso con una squadra che ha rinunciato ad attaccare. Non ritmo, non tecnica, non coraggio, parola ‘pressing' sconosciuta, e io sono la Juventus e gioco all’Olimpico contro tre centrali che non sanno costruire. E io cosa faccio, con zero punte che non fanno salire la squadra, non li presso? Ma io devo giocare nell’area avversaria, devo chiudere la pratica nel primo tempo, non dire: ‘Ci è andata male, siamo degli eroi, i ragazzi erano scoraggiati' e far passare grazie a chi vi vuol raccontare le non verità per rendere impresa, ciò che impresa non è".

La chiosa finale del suo intervento? Sui singoli come Vlahovic, e sulle potenzialità non espresse. Con una serie di domande senza risposta: "Qualcuno ci deve spiegare cosa succede a Vlahovic? Vlahovic gioca meno bene di Nzola. La Juventus prende le ali ad inizio stagione, con le coppie d’esterne più forti: perché gioca in questo modo, contro la Roma di Mourinho che non ha attaccanti? Guardate la storia della Juve, fatevela raccontare e analizzate calcisticamente questa Juventus e poi ditemi se basta fare gol su piazzato come contro il Torino e non c’è una geometria voluta e non c’è pressing". 

118 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views