Ada Hegerberg omaggia le vittime della sparatoria di Oslo: “Amare è un diritto umano”
Ada Hegerberg ha alzato molti trofei nell'aria nella sua carriera di calciatrice, da quelli nazionali a quelle internazionali fino ai riconoscimenti personali, ma nessuno dei suoi trofei è simbolico come il pezzetto di stoffa che la norvegese ha alzato in cielo ieri sera. Dopo il suo primo gol nella partita contro la Nuova Zelanda, vinta per 2-0 dalla Norvegia, la 26enne ha afferrato la fascia arcobaleno della capitanoa Maren Mjelde e l'ha alzata verso il pubblico. Un gesto simbolico ma di puro amore dopo la furia assassina che aveva spaventato Oslo poche ore prima.
Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 giugno una persona ha fatto fuoco all’esterno di un gay bar della capitale norvegese uccidendo due persone e ferendone quattordici. La polizia segue la pista dell'attacco terroristico, avvenuto a poche ore dall'inizio dell'Oslo Pride.
"Quando accadono cose del genere", ha detto in seguito Hegerberg alla televisione norvegese, "bisogna stare insieme e mostrare amore". La calciatrice ha affermato che in questo momento è importante "celebrare la gioia e la diversità", perché amare, ha scritto su Instagram, "è un diritto umano".
Il Pride nella capitale norvegese è stato annullato a causa dell'attacco che ha ucciso due persone e ne ha ferite 21. Le calciatrici, però, non hanno lasciato che il loro omaggio passasse inosservato e hanno reso omaggio alle vittime tenendosi per mano nel cerchio di centrocampo prima del calcio d'inizio.
Oltre al nastro nero, in segno di lutto, Hegerberg e le compagne hanno indossato il "nastro arcobaleno" durante l'ingresso in campo e l'esecuzione dell'inno nazionale.
Ci ha pensato Guro Bergsvand a raddoppiare per la Norvegia e a chiudere i giochi, ma della gara contro la Nuova Zelanda rimarrà soprattutto il bellissimo gesto di Ada per le vittime della sparatoria.