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Mercato e free agency stanno cambiando gli equilibri della NBA, ecco tutti i movimenti

Due settimane, tante ne sono passate dall’apertura degli scambi e dalla possibilità di contrattazione coi free agents per stravolgere l’NBA 2021/22, tra vecchie e nuove contender e roster ambiziosi che proveranno a scalare posizioni dopo gli ultimi innesti. In attesa di capire l’impatto delle nuove scelte provenienti dal draft, riepiloghiamo qui tutte le mosse più importanti.
A cura di Luca Mazzella
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Altro che off-season! L'NBA non riposa mai, anzi. Tra il draft con l'ingresso di nuove leve pronte a ritagliarsi un ruolo importante nel futuro della lega, torneo olimpico e Summer League da poco iniziata le 30 franchigie hanno dato il via nel più frenetico dei modi a uno dei più scoppiettanti mercati degli ultimi anni. E il bello è che tutto questo non è ancora finito. Tra prestigiose nuove firme,non ultima quella di Luka Doncic che ha messo nero su bianco per un'estensione di 5 anni e 207 milioni, e scambi a più squadre, l'NBA sta letteralmente cambiando pelle. Proviamo a fare ordine.

Tutte le trade

Los Angeles Lakers-Washington Wizards: la regina delle trade. A dare manforte ai campioni NBA 2019 arriva Mr. Tripla Doppia Russell Westbrook (con due seconde scelte, 2024 e 2028) in cambio di Kyle Kuzma, Montrezl Harrell, Kentavious Caldwell-Pope e la scelta numero 22 del draft – divenuta poi Isaiah Jackson e scambiata da Washington con Indiana in cambio di Aaron Holiday. I nuovi Big 3 della lega, con un fit tutto da verificare e contornati da una serie di tiratori dal lunghissimo chilometraggio nella lega, lanciano quindi così la sfida ai Brooklyn Nets di Kyrie Irving, James Harden e Kevin Durant.

Chicago Bulls-New Orleans Pelicans: la trade di mezzanotte e un minuto, la prima del mercato. Lonzo Ball, firmando un quadriennale da 85 milioni con NOLA, viene subito scambiato coi Bulls (via sign and trade) in cambio di Tomas Satoransky e Garrett Temple.

Memphis Grizzlies-New Orleans Pelicans: due i grossi nomi coinvolti, in uno scambio con vista draft, Steven Adams e Jonas Valanciunas. Il lituano, all'ultimo anno di contratto, finisce quindi in Louisiana assieme alle scelte numero 17 e 51 del draft 2021 (diventate poi Tray Murphy e BJ Boston) in cambio del lungo neozelandese, Eric Bledsoe (poi scambiato coi Los Angeles Clippers) e le chiamate numero 10 e 40 (Ziaire Williams e Jared Butler), coi primi 2 titolari di contratti ancora lunghi. Memphis accetta quindi di incamerare due pessimi accordi per avere poi la chance di pescare più in alto nel draft e crearsi potenziali star in casa.

Memphis Grizzlies-Los Angeles Clippers: l'ultimo scambio in ordine cronologico. Eric Bledsoe, da poco arrivato in Tennessee, torna a Los Angeles in cambio di Patrick Beverley, Rajon Rondo e Daniel Oturu. Con questa trade i Clippers risparmiano 30 milioni di tasse (passando da 125 a 95 essendo oltre la soglia della luxury tax), prendono un buon difensore in una squadra che può contarne già tanti, e non si vincolano per il futuro essendo il contratto di Bledsoe garantito solo per quest'anno.

Phoenix Suns-Brooklyn Nets: il tiratore Landry Shamet approda alla corte di CP3, Devin Booker e DeAndre Ayton in cambio di Jevon Carter e della scelta numero 29 (tramutata poi in Day'Ron Sharpe) del draft 2021. Mossa intelligente e parecchio funzionale dei finalisti NBA, che aggiungono un tiratore del quale finora forse si è visto fin troppo poco. E con un fenomeno come Paul a tirare fuori il meglio dai suoi compagni…

Cleveland Cavaliers-Minnesota Timberwolves: uno dei migliori giocatori delle Olimpiadi, lo spagnolo Ricky Rubio, approda in Ohio in cambio dell'ala Taurean Prince e di una seconda scelta 2022.

Utah Jazz-Oklahoma City Thunder: nell'ottica di scendere sotto la soglia della luxury tax, in un mercato piccolo e che non può permettersi spese eccessive, i Jazz spediscono il lungo Derrick Favors (e una seconda scelta futura) agli Oklahoma City Thunder, in cambio di una prima scelta. L'ennesima a disposizione di Sam Presti (ma quando usarle?).

Boston Celtics-Atlanta Hawks-Sacramento Kings: scambio tra tre squadre con Boston che abbraccia Kris Dunn, Bruno Fernando e una scelta 2023 spedendo a Sacramento Tristan Thompson, mentre ad Atlanta approda Delon Wright.

Boston Celtics-Dallas Mavericks: sempre i Celtics del neo GM Brad Stevens hanno acquistato l'esterno Josh Richardson usando la trade exception, o meglio ciò che ne restava dalla trade che ha portato Gordon Hayward agli Charlotte Hornets a novembre scorso.

New Orleans Pelicans: dopo la partenza di Lonzo, per il quale la dirigenza non ha quindi deciso di offrire le cifre di Chicago trattenendo la point-guard, ecco Devonte Graham dagli Hornets, via sign and trade in cambio della prima scelta 2022, che firma un rinnovo da 47 milioni in 4 anni per poi essere scambiato.

Chicago Bulls-San Antonio Spurs: DeMar DeRozan approda nella città del vento firmando un triennale da 85 milioni. In cambio in Texas vanno Thaddeus Young, Al-Farouq Aminu e due seconde scelte vanno in Texas.

Miami Heat-Toronto Raptors: un grande nome alla corte di coach Spoelstra. Kyle Lowry vola in Florida via sign and trade, con Precious Achiuwa e Goran Dragic che fanno il percorso inverso e approdano in Canada. Non sarà tuttavia semplice per i canadesi trattenere il veterano playmaker sloveno, che ha già palesato l'intenzione di lottare per l'anello e di non volersi accontentare di una stagione anonima.

Milwaukee Bucks-Memphis Grizzlies: i campioni NBA si rinforzano e allungano le loro rotazioni con Grayson Allen, per il quale cedono Sam Merrill e due future seconde scelte.

Washington Wizards-San Antonio Spurs-Brooklyn Nets: a completamento della trade Wizards-Lakers per Russell Westbrook, altre tre squadre coinvolte per far quadrare conti e numeri. Spencer Dinwiddie approda nella Capitale con un triennale da 62 milioni, via sign and trade con Washington che spedisce Chandler Hutchinson e una seconda scelta 2022 a San Antonio. Brooklyn ottiene una seconda scelta 2024 e uno "swap" (la possibilità di cambiare la propria scelta con quella di un'altra squadra, se più alta) nel 2025 sempre da Washington.

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Le firme dei free agents e i rinnovi pluriennali

Los Angeles Lakers: Kendrik Nunn (biennale da 10 milioni), Dwight Howard, Kent Bazemore, Talen Horton Tucker (triennale da 32 milioni, era già a roster ed è uno dei giovani "prediletti" di LeBron James), Malik Monk e Carmelo Anthony e Trevor Ariza firmano coi campioni NBA 2020, per consegnare una serie di tiratori ad aprire il campo dei nuovi big 3 californiani.

Dallas Mavericks: Tim Hardaway Jr rinnova con un quadriennale da 72 milioni, Boban Marjanovic si accorda per un annuale.

Portland Trail Blazers: Norman Powell, arrivato nel mercato di febbraio da Toronto, firma un triennale da 54 milioni

Philadelphia 76ers: non più duellante ma compagno di squadra. Andre Drummond rimpiazza il partente Dwight Howard e sarà il backup di Joel Embiid, uno dei giocatori che negli anni ha più sofferto, duellando e provocandosi continuamente in ogni scontro diretto. Doc Rivers chiede e ottiene inoltre la conferma di Danny Green, che firma un biennale da 20 milioni.

Golden State Warriors: premio fedeltà per Steph Curry, che allunga il contratto di 4 anni e ulteriori 215 milioni di dollari. La franchigia di San Francisco riabbraccia anche Andre Iguodala, che tra tante contender opta per un romantico ritorno a casa.

Brooklyn Nets: fresco di medaglia di bronzo olimpica, Patty Mills firma un biennale da 12 milioni e si candida a un ruolo di quarto violino di lusso alle spalle dei Big 3 a disposizione di Steve Nash. Che potrà contare anche su James Johnson, firmato con un annuale. Kevin Durant firma un'estensione di 4 anni e 198 milioni in totale, mentre Blake Griffin resterà altri 12 mesi per provare a mettere l'anello al dito.

New York Knicks: Alec Burks e Nerlens Noel raccolgono i frutti della buona stagione giocata e firmano due triennali rispettivamente da 30 e 32 milioni. Più di loro fa Julius Randle, uomo-rivelazione della squadra di Thibodeau, che vede ricompensata la sua stagione e passa alla cassa staccando un assegno da 117 milioni per i prossimi 4 anni. Dalla free-agency arriva Evan Fournier, dai Celtics, che firma per 4 anni e 78 milioni di dollari.

Cleveland Cavaliers: il lungo Jarrett Allen, arrivato nella trade che ha portato James Harden ai Nets, rinnova per 5 anni e complessivi 100 milioni di dollari.

Detroit Pistons: il lungo visto negli ultimi mesi ai Rockets, Kelly Olynyk, firma un triennale da 37 milioni.

Denver Nuggets: Will Barton, tassello fondamentale per il gioco di Mike Malone, firma per 2 anni e 32 milioni di dollari in totale. Ad allungare le rotazioni arriva anche il veterano Jeff Green.

Miami Heat: si punta e fortemente su Duncan Robinson, che firma un quinquennale da 90 milioni, e sul recupero di Victor Oladipo, che resta con un annuale ma sarà verosimilmente in campo da marzo in poi. Bel rischio a basso costo per Pat Riley, che offre inoltre a Jimmy Butler un'estensione quadriennale da 184 milioni. E per finire aggiunge anche Markieff Morris, fratello gemello di Marcus, al minimo salariale. Oltre alla solita conferma di un anno di Udonis Haslem, uomo-spogliatoio e che di pura gratitudine strappa un altro contratto.

Phoenix Suns: dopo la firma di Cameron Payne, che resta per altri 3 anni, arriva anche l'aggiunta di Elfriid Payton, in uscita dai Knicks, con un accordo di un anno. Due solide point-guards di riserva alle spalle dell'eterno Chris Paul, che raccoglie i dividendi dell'ultima annata e ottiene 4 anni a 120 milioni totali di estensione (dopo aver declinato la player option)

Atlanta Hawks: uno dei pezzi pregiati del mercato e dato per sicuro partente, John Collins, firma per 5 anni e 125 milioni in totale.

Charlotte Hornets: un'aggiunta che calza a pennello nel basket dinamico orchestrato da LaMelo Ball. In uscita da Golden State arriva Kelly Oubre Jr, con un biennale da 25 milioni.

Indiana Pacers: bella pesca a bassissimo costo con uno specialista difensivo come Torrey Craig (biennale da 10 milioni) e di uno dei leader dello spogliatoio, TJ McConell, che resta altri 4 anni per 35 milioni complessivi.

San Antonio Spurs: stranamente attivi i texani, finalmente pronti al rebuild completo. Arrivano Doug McDermott con un accordi di tre anni e 42 milioni, più Zach Collins con 22 milioni sempre su base triennale.

Los Angeles Clippers: rinnovo da 176 milioni in 4 anni per Kawhi Leonard, firma biennale da 22 milioni per Reggie Jackson, rivelazione assoluta dell'ultima stagione, e aggiunta anche di Justice Winslow dalla free agency.

Utah Jazz: obiettivo trattenere Mike Conley riuscito. L'ex Grizzlies resa per altri 3 anni e 72.5 milioni in totale. Dopo la sua conferma arrivano anche il centro Hassan Whiteside e Rudy Gay (12.1 milioni in due anni).

Chicago Bulls: uno degli idoli dei tifosi Lakers e non solo, Alex Caruso, firma un triennale da 37 milioni e promette di far parlare di se e innamorare una nuova città, dopo anni e anni di delusioni.

Oklahoma City Thunder: in un mare di scelte una certezza. Shai Gilgeous-Alexander non si muove: per lui 4 anni e 172 milioni totali.

Toronto Raptors: uno dei giocatori esplosi negli ultimi mesi, Gary Trent Jr, estende per 54 milioni nei prossimi 3 anni.

Il curioso caso di Dennis Schroder

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Cogliere l'attimo e sapersi accontentare. A Dennis Schroder, nel mese di marzo, i Los Angeles Lakers erano arrivati a offrire un quadriennale da 84 milioni puntualmente rispedito al mittente. Il tedesco alla fine, causa un mercato poco caldo nei suoi confronti, ha firmato un annuale da 5.9 milioni coi Boston Celtics. A volte chi si accontenta, gode. Con il playmaker ex Thunder arriva anche il turco Enes Kanter, che ritorna a Boston dopo un anno.

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