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L’Olimpia Milano non muore mai: splendida vittoria in rimonta a Belgrado in Eurolega

La squadra di Ettore Messina parte malissimo e gioca un primo tempo disastroso, ma nel secondo reagisce da grande squadra e porta a casa un successo fondamentale su un campo difficilissimo.
A cura di Luca Mazzella
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Foto di Marco Brondi
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L’Olimpia Milano ha un cuore grande così. Nella temibilissima Stark Arena e davanti a oltre 15.000 spettatori, la squadra di Giorgio Armani si impone per 80-75 giocando un secondo tempo di rara personalità e concentrazione, riscattando alla grande i primi disastrosi 20 minuti contraddistinti da un inizio molle non tanto distante da alcune prestazioni poco convincenti di questo inizio stagione da “lavori in corso”. Mattatore assoluto della serata è Shavon Shields, che segna 25 punti con 7/11 dal campo e un glaciale 8/8 dalla lunetta, a riprova di uno stato di forma via via crescente.

È dire che i primissimi minuti di Milano lasciavano presagire a una disfatta dura da spiegare, con il Partizan che trascinato dal pubblico di casa e dal quartetto Punter-Leday-Lessort-Madar costruisce un 13-2 nel giro di 5 minuti che costringe coach Ettore Messina a rimescolare il quintetto cercando risorse dalla panchina. La reazione in effetti arriva e due triple di Baron e quella di Thomas oltre ai primi aggiustamenti difensivi fanno tornare la squadra meneghina sul -4. La Stark Arena però trascina e carica i suoi beniamini, che riprendono subito il controllo della partita per chiudere il primo quarto sul 27-17.

Uno show offensivo che non stenta a fermarsi nei secondi dieci minuti, con Madar ancora sugli scudi supportato da Danilo Andjusic e una presenza offensiva a rimbalzo di tutto il team di casa che fa soffrire e non poco Milano. Gli ospiti però trovano risposte più che positive da Brandon Davies e da Stefano Tonut,che segna allo scadere la tripla del -8 (49-41) che ha il merito di mandare le squadre al riposo con una leggera inerzia a favore di Milano, che non a caso esce dagli spogliatoi con un'altra faccia.

Nel secondo tempo infatti la musica cambia e come spesso accade per i meneghini a dare la scossa ci pensa la difesa: 14-3 di parziale, partita riportata praticamente in parità e Shields e Pangos che costruiscono addirittura il vantaggio sul 55-52. Il Partizan però non molla, l'ex di giornata Zach LeDay segna 7 punti consecutivi in un terzo quarto di one-man show, ma la coppia Melli-Baron consente a Milano di chiudere il terzo quarto avanti di un punto. A inizio ultimo quarto il Partizan sembra poter riprendere il controllo della gara con un parziale di 10-0 per il 71-62, ma con una serie di pessimi possessi offensivi fa prima rientrare, poi mettere il muso avanti a Milano che costruisce il contro-break di 7-0 senza arretrare di un centimetro.

I ragazzi di Obradovic continuano a sprecare possessi: ci pensa quindi la tripla pesantissima di Kevin Pangos (12 punti) a cui segue un sottomano mancino in penetrazione sempre dell’ex Cleveland Cavaliers manda i titoli di coda e porta a casa un successo che, per come arrivato, vale doppio. L’Olimpia impacciata di questa prima parte di stagione doveva dare risposte e il modo in cui esce in trionfo dalla Stark Arena è la migliore possibile.

Con questa vittoria, l’Olimpia sale a un record di 2-1 e si appresta all’ennesima trasferta di giovedì, dove ad attenderla ci sarà il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri.

Il tabellino di Partizan-Olimpia Milano

Partizan: LeDay 23, Punter 7, Papapetrou 5, Exum 7, Lessort 12; Nunnally 2, Trifunovic, Andjusic 9, Madar 10. N.e.: Koprivica, Glas, Vukcevic.

Milano: Thomas 3, Pangos 12, Melli 7, Shields 25, Hines; Davies 15, Tonut 3, Baron 10, Hall, Voigtmann 5. N.e.: Ricci, Biligha.

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