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Le prime settimane di Nico Mannion con i Golden State Warriors

Nico Mannion ha parlato dei primi giorni di allenamento con i Golden State Warriors: “Voglio fare tutto al meglio, non voglio sembrare un rookie. Qui i veterani ti aiutano a capire cosa vuole coach Kerr”. Il giovane italiano è convinto che le sue qualità si adattino bene a quelle della squadra:”Mi piace giocare veloce e prendere decisioni in un attimo: questo è il sistema giusto per me”.
A cura di Vito Lamorte
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"Voglio fare tutto al meglio, non voglio sembrare il solito rookie. Tutti i veterani stanno aiutando i più giovani, facendo capire loro come fare le cose per bene, cosa preferiscono, cosa vuole coach Kerr. È un ambiente molto positivo”. Sono queste le parole utilizzate da Nico Mannion in conferenza stampa dopo i primi giorni di allenamento con i Golden State Warriors. La scelta numero 48 dell’ultimo Draft è stato elogiato da Steph Curry, che ha già avuto parole importanti per il giovane compagno: "Sono davvero convinto che il suo unico limite sia il cielo, anche dopo avergli parlato appena dopo la scelta al Draft".

Mannion si è soffermato sulle prime impressioni di questi giorni ed è convinto che i GSW siano la franchigia adatta alle sue qualità: "Per essere solo i primi giorni assieme, ho già visto come intendiamo muovere il pallone e fare giocate, e penso che sia un ottimo segnale. A me piace giocare veloce e prendere decisioni rapide: è il contesto in cui sono al mio meglio ed è anche quello che vogliono gli Warriors. Penso che questa squadra sia l’ideale per me".

Niccolò Mannion è uno dei tre italiani che giocheranno in NBA nella stagione 2020/2021, oltre a Danilo Gallinari e Nicolò Melli; e dopo il percorso universitario in Arizona è arrivato il palcoscenico più importante: il 19enne playmaker figlio di Gaia Bianchi, ex pallavolista di Guidonia; e di Pace Mannion, ex cestista statunitense con una lunga carriera tra la NBA e la Serie A italiana che ha indossata al casacca dei Warriors nel 1983. I destini sportivi di padre e figlio si sono incrociati sotto i colori gialloblù ma ora sta a Niccolò provare a fare meglio del suo ‘babbo' nella migliore lega del mondo.

Il play nato a Siena ha firmato un contratto two-way, che gli permetterebbe di giocare al massimo 50 partite delle 72 di regular season, ma Steve Kerr ha già fatto capire che ci sarà spazio per tutti a causa della stagione anomala che vivrà anche la NBA a causa del Covid-19.

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