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Mondiali di Basket 2023

Chi è Paolo Banchero, il giocatore italoamericano che ha detto no all’Italia di basket

Paolo Banchero ha detto no all’Italia del basket decidendo di rappresentare la nazionale degli Stati Uniti d’America nella sua carriera. Nel 2022 fu la prima scelta assoluta del draft NBA andando a giocare con gli Orlando Magic.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Paolo Banchero è pronto per fare il suo esordio con gli USA ai Mondiali di basket che si giocheranno dal 25 agosto al 10 settembre 2023. Il giovane cestista si è fatto conoscere definitivamente dal mondo intero a giugno del 2022. Lo scorso anno fu infatti la prima scelta assoluta del draft NBA andando a giocare con gli Orlando Magic. Un momento indimenticabile per l'ala grande che ha lasciato un segno indelebile nella storia del basket italiano. Il secondo italiano dopo Andrea Bargnani nel 2006 finito ai Toronto Raptors a raggiungere questo importante traguardo. Nato e cresciuto a Seattle ma di chiari origini italiane come si intuisce dal suo cognome, Banchero è stato naturalizzato azzurro proprio per merito delle origini italiane della famiglia di papà Mario. Il suo bisnonno è nato in Italia e poi si è trasferito a Seattle e messo radici negli USA. Il nonno e il padre di Banchero sono dunque nati e cresciuti negli Stati Uniti, ma hanno forti origini italiane, precisamente liguri.

I genitori di Banchero sono stati due grandi sportivi di alto livello alla University of Washington. Il padre nel football, la madre, Rhonda Smith, come giocatrice di basket capace di segnare quasi 2.000 punti in carriera in NCAA (sesta di sempre dell'ateneo). Non poteva che prendere da loro il giovane Paolo, classe 2oo2 dall'altezza di oltre due metri: precisamente 2,10. Il sogno NBA è iniziato dopo il liceo accettando la borsa di studio della prestigiosa Università di Duke. Dal College della Carolina del Nord a un sogno che è presto diventato realtà. Il presente e il futuro però oggi parlano a stelle e strisce dopo il mancato esordio con gli azzurri, il no all'Italia e la scelta di giocare con la nazionale statunitense.

Chi è Paolo Banchero: la carriera del cestista degli Orlando Magic

Banchero è stato il primo giocatore proveniente dal college ad essere scelto al draft NBA del 2022 e alla sua prima stagione nel miglior campionato di basket al mondo è stato eletto come miglior esordiente. Un inizio di carriera col botto per lui che al College aveva guidato i Blue Devils della Duke University della Atlantic Coast Conference (ACC) alle final four nel suo anno di college prima di diventare professionista. La carriera da cestista inizia poi proprio con gli Orlando Magic dopo la sorprendente scelta nel 2022.

L'esordio arriverà il 19 ottobre con la gara d'esordio contro i Detroit Pistons in cui metterà a segno 27 punti, 9 rimbalzi e 5 assist diventando subito il primo rookie a segnare almeno 25 punti, 5 assist e 5 rimbalzi al debutto dai tempi di LeBron James. Ma non è tutto dato che a dicembre, nella partita contro gli Atlanta Hawks, mette a segno altri 20 punti, arrivando così a 340 totali e diventando il giocatore a segnare più punti dopo 15 partite con gli Orlando Magic raggiungendo il record prima detenuto da Shaquille O'Neal a quota 338. A fine stagione vince il premio Rookie of the Year.

Il mancato esordio con gli azzurri e il no all’Italia

Banchero sembrava potesse essere un gioiello per la Nazionale azzurra. Un regalo caduto dal cielo per un'Italia che pensava di poter iniziare con lui un ciclo vincente. Una volta ottenuta la cittadinanza italiana sembrava cosa fatta per il suo approdo nella nazionale azzurra e invece prima il Covid nel 2020 e poi la mancata risposta alla convocazione tra i giocatori del pre-Olimpico per impegni accademici gli hanno negato di esordire con l'Italia. Un dettaglio non di poco conto dato che dopo la prima stagione agli Orlando, nonostante la forte volontà del giocatore di rappresentare la nazionale italiana, Banchero sceglie gli Stati Uniti d'America unendosi alla nazionale a stelle e strisce in vista dei Mondiali da disputare in Asia dal 25 agosto al 10 settembre 2023.

Ha avvisato tutti della sua decisione tramite i social media lasciando l'Italia senza parole. Lo stesso Gianni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, che da anni lo corteggiava non ha preso benissimo questa sua scelta: "È legittima ma bastava una telefonata per comunicarcela, invece l’abbiamo saputo dalle agenzie. E nei giorni scorsi, quando è stato a Milano, ha evitato ogni contatto con il Poz”. Quel Pozzecco, coach della squadra azzurra, che era anche volato fino in Florida proprio per parlare con Banchero e provare a convincerlo a scegliere l'Italia. E invece non è stato così: "La considero una presa in giro – ha tuonato ancora Petrucci – Non siamo noi gli illusi,ho una cronologia di sue dichiarazioni. Intanto nel 2019 la sua famiglia voleva diventare italiana e noi l’abbiamo aiutata".

Perché Banchero ha deciso di giocare con la nazionale degli Stati Uniti

"Rappresentare il tuo Paese è qualcosa di più grande di te. È stato un processo lungo scegliere fra Usa e Italia ma alla fine ho deciso che è questo il posto dove voglio stare".Paolo Banchero aveva giustificato così la sua scelta di scegliere gli Stati Uniti e non l'Italia come nazionale da rappresentare nella sua carriera nel basket. Nulla contro la nazionale azzurra ma solo un forte istinto di seguire un sogno: "Ho inviato un messaggio alla Federazione per dire grazie e che ho apprezzato quanto hanno fatto per me, penso che sia finita bene".

Banchero è sicuro di aver fatto la scelta giusta anche per dare seguito a questo suo forte desiderio: “Mia madre aveva giocato per gli Stati Uniti, per cui era un mio sogno". Una delusione enorme per la Federazione italiana che l'aveva anche raggiunto in America per parlare e cercare di capire con lui quale fosse la migliore soluzione. Ma alla fine, come da lui espresso in modo esplicito, ha prevalso il cuore. Banchero sembrava destinato a vestire la maglia azzurra ma ha poi cambiato drasticamente quell'idea iniziale accettando la corte degli USA. La sua importanza all'interno dell'NBA gli ha probabilmente fatto capire che forse proseguire negli States sarebbe stata la decisione corretta.

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