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È la notte di Paolo Banchero, un fenomeno italiano al Draft NBA (con il destino già scritto)

Stanotte il Draft NBA a partire dalle ore 2:00: per il nativo di Seattle promesso sposo Italbasket si apriranno le porte della lega di basket più prestigiosa del mondo.
A cura di Luca Mazzella
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Ci siamo, è il grande giorno di Paolo Banchero. Il fenomeno classe 2002, nativo di Seattle ma di chiare origini italiane (ligure da parte di bisnonno, nello specifico) e che alla Nazionale di basket Azzurra ha già rinnovato la sua fedeltà in queste ore dopo il passaporto ottenuto ormai due anni fa, si prepara al grande ingresso nella National Basketball Association. Nella notte, infatti, alle 2:00 italiane, il Barclays Center di Brooklyn sarà teatro del consueto draft NBA, la cerimonia in cui i migliori 60 prospetti provenienti dal college americano (quest'anno 58 in realtà, avendo sia Bucks che Heat perso il diritto alla chiamata del secondo giro per irregolarità sul mercato) e dalle più disparate parti del mondo troveranno definitivamente una casa tra le 30 squadre della lega. L'ordine di chiamata, stabilito con la lottery di qualche settimana fa ovvero il sistema di sorteggio atto a premiare le squadre con il peggior record NBA dandogli più chance di ottenere una chiamata alta e quindi scegliere per prime "livellando" la lega nell'ottica dell'equilibrio competitivo caposaldo del campionato americano, prevede con la numero 1 assoluta gli Orlando Magic, seguiti a ruota dagli Oklahoma City Thunder e dagli Houston Rockets. Immediatamente fuori dal podio invece, i Sacramento Kings.

Non occorre andare tanto oltre se il protagonista delle previsioni si chiama Paolo Banchero, a lungo ritenuto il favorito numero 1 alla prima scelta ma oggi – stando ai vari siti di analisi del draft – saldamente in controllo della terza posizione con il testa a testa tra Jabari Smith, ala di 2.08 con mani da guardia da Auburn, e Chet Holmgren, lungo di Gonzaga, destinato a durare fino all'ultimo minuto per il gradino più alto. Viene facile immaginare quindi, salvo stravolgimenti che non sembrano tuttavia esserci all'orizzonte, che la squadra che metterà le mani sul talento in uscita da Duke saranno i texani degli Houston Rockets, una delle franchigie che già lo scorso anno ha avviato un processo di ricostruzione fondato sul talento giovanissimo e purissimo di Jalen Green, di Alperen Sengun, e di tanti altri giovani come Garuba, Martin Jr e Porter Jr e che con Banchero aggiungerebbe un altro importante tassello verso la ripartenza e con l'obiettivo di tornare ai fasti dell'era Harden. Si spiegherebbe così anche la trade del GM Stone di pochi giorni fa, che proprio per far spazio a Banchero si è liberato del lungo Christian Wood, finito ai Dallas Mavericks, lasciando quindi a disposizione dell'Azzurro lo spot di ala grande, in una coppia interna con il turco Sengun che promette già spettacolo.

Le caratteristiche di Banchero

Classe 2002, Paolo è un'ala grande di 2.10 circa che studia per diventare un "3", tecnicamente un'ala piccola quindi. Le sue doti fisiche e atletiche unite a una tecnica ancora affinabile ma già pregevolissima in quanto a tocco e sensibilità di polpastrelli fanno di lui – a detta di tutti gli scouting report dell'ultima annata – il giocatore di impatto più sicuro di tutti quelli in odore di draft. La stagione passata in quel di Duke, la sua prima al College, alle dipendenze della leggenda "coach K", al secolo Mike Krzyzewski, hanno arricchito il suo bagaglio di soluzione che oggi conta anche il tiro da fuori, la capacità di servire assist per i compagni e un ball-handling via via migliorato nel tempo.

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In difesa c'è ancora da fare, come sottolineano diversi analisti, ma il margine per lavorare è tanto e Houston sembra la franchigia con meno fretta di risultati della lega, al punto da ipotizzare i Rockets in odore di prima scelta anche tra un anno, quando il crack Victor Wembanyama rischierà di segnare un punto di svolta generazionale per il basket moderno. Senza la pressione di dover a tutti i costi vincere tante partite e in un roster giovane e genuino che sembra essere molto affiatato nei suoi componenti principali, il sogno NBA di Paolo Banchero potrebbe regalare da subito soddisfazioni e divertimento. Per lui, e a tutti noi che per questo ragazzo faremo il tifo.

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