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Paralimpiadi: chi è il disabile? Impresa di Baka: corre i 1500 più veloce dell’oro olimpico

L’atleta algerino, ipovedente, ha trionfato a Rio migliorando di un secondo e mezzo il tempo del ‘collega’ normodotato, l’americano Matthew Centrowitz. Meglio di quest’ultimo però hanno fatto anche l’argento Tamiru Demisse, il bronzo Kirwa e il quarto classificato Fouad Baka, fratello di Abdellatif.
A cura di Biagio Chiariello
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Meglio del campione olimpico. La storia di Abdellatif Baka è sicuramente una delle più avvincenti di questa Paralimpiade 2016. E’ una storia di un corridore che va davvero forte. Forte anche più di un normodotato. Algerino, classe 1994, atleta ipovedente, medaglia d’oro ai 1500 metri di atletica leggera ai Giochi olimpici “paralleli” di Rio (quelli per atleti con disabilità fisiche), è riuscito a realizzare un tempo addirittura migliore (nella classe T13, quella dedicata agli atleti con "bassa visione"), dello statunitense Matthew Centrowitz, primo nella stessa specialità, ma ai Giochi disputati in agosto.

Baka ha corso in 3'48″29, meno del 3'50″00 dell’americano. Ma non solo l’algerino: anche l’argento Tamiru Demisse (3'48'49) e pure il terzo, il keniota Henry Kirwa (3'49'59 e il quart,  Fouad Baka (3'49'84), fratello di Abdellatif. Hanno fatto tutti meglio di Matthew Centrowitz. Insomma, il podio dei 1500 metri ai Giochi ‘ufficiali’ di un mese fa, sarebbe stato composto tutto da persone con disabilità. "Sono strafelice, peccato non esserci stato anche ad agosto", ha commentato Baka dopo la gara di ieri notte.  "Lavoro da tre anni duramente – ha affermato a fine gara Abdellatif – non è stato facile ma ora mi godo questa medaglia d'oro. Ho battuto il tempo del vincitore tra i normodotati? E' stato un peccato non esserci…".

Un risultato sicuramente strabiliante quello di Baka. Per quanto, va detto, la prestazione di Centrowitz a Rio de Janeiro sia stato la meno veloce della storia delle Olimpiadi dai tempi di Beccali a Los Angeles 1932. Va pure precisato che in quella gara la tattica l’aveva fatta da padrone: i finalisti si temeva molto tra di loro e nessuno aveva deciso di fare lo scatto decisivo. I 1500 metri olimpici dello scorso 20 agosto sono stati comunque storici, in qualche modo: la vittoria di Matthew Centrowitz ha infatti sancito il ritorno di un americano sul gradino più alto dopo ben 108 anni per quella specialità.

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