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L’estate straordinaria di Tamberi: l’ultimo salto lo porta in cima al Ranking Mondiale

La conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo e il successo in Diamond League proiettano il campione di salto in alto in cima alla graduatoria internazionale. In virtù dell’aggiornamento statistico l’atleta marchigiano è salito fino a quota 1415 punti. “Gimbo” s’è ripreso tutto quanto la malasorte gli aveva sottratto cinque anni fa.
A cura di Maurizio De Santis
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Medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo nel salto in alto. Vittoria in Diamond League contrassegnata da quello slogan ("it's coming Rome") che ha accompagnato il trionfo dell'Italia agli Europei. A Gianmarco "Gimbo" Tamberi mancava ancora qualcosa per trasformare in straordinaria un'estate che gli ha restituito quanto la malasorte gli aveva sottratto a causa dell'infortunio alla gamba. Nel 2016 fu costretto a rinunciare ai Giochi di Rio in Brasile, cinque anni più tardi s'è ripreso tutto ciò che era suo: gloria, gioia, svettare sul podio più alto, dare un senso al lavoro e ai sacrifici fatti in allenamento, esorcizzando la rabbia mostrando al mondo quel gesso che gli era costato lacrime e lavoro perso. "Non è una semplice medaglia, è qualcosa in più" aveva detto nel Sol Levante commentando il suo exploit.

Qualcosa in più. Come avere sulla punta della lingua la parolina magica ma non riuscire a pronunciarla. Il classico pizzico di sale che dà il giusto sapore. Ci ha pensato la World Athletics a rendere eccezionale questo periodo dell'atleta marchigiano. Ha fatto un po' di conti, ridefinito la classifica e lo ha piazzato in cima al ranking mondiale aggiungendo al novero dei punti la somma necessaria per superare Maksim Nedasekau e volare più in alto di tutti ancora una volta. A fare la differenza è stata la vittoria di Zurigo oltre al meeting di Chorzow (Polonia). Agli Europei indoor era stato proprio il bielorusso a lasciargli le briciole e l'argento. Adesso, dopo un filotto di successi, è "Gimbo" a dominare da lassù.

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I numeri non dicono tutto ma spiegano bene qual è il trend delle prestazioni e la progressione dei risultati tra pista e pedana. E i numeri incoronano l'azzurro che a Tokyo fece parlare di sé per l'oro e per l'abbraccio con un altro protagonista dell'Italia: Marcel Jacobs, oro nei 100 metri piani, la gara dei figli del vento. In virtù dell'aggiornamento statistico l'atleta marchigiano è salito fino a quota 1415 punti, +17 rispetto al suo avversario (1398) e con un buon margine di vantaggio anche su Mutaz Essa Barshim (vincitore ex aequo di Tokyo, 1366), sul russo Ilyva Ivanyuk (1364) seguito dal connazionale Mikhail Akimenko (1340).

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