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La World Athletics tuona: “Alex Schwazer non potrà gareggiare fino al 2024”

La World Athletics, ex Iaff (Federazione Mondiale della disciplina regina delle Olimpiadi) ha sottolineato in una nota come Alex Schwazer non potrà partecipare a competizioni internazionali fino al 2024. “Rifiutiamo qualsiasi intento da parte dell’atleta o altre persone di minare o annullare la decisione finale e vincolante del Tas”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Alex Schwarzer non potrà gareggiare fino al 2024. È netto il concetto espresso dalla World Athletics, la ex Iaff (Federazione Mondiale della disciplina regina delle Olimpiadi) che ha ribadito come, nonostante la sentenza di assoluzione nel caso doping, Schwazer non potrà partecipare a competizioni internazionali fino al 2024. Il motivo? È spiegato nella nota: "Rifiutiamo qualsiasi intento da parte dell’atleta o altre persone di minare o annullare la decisione finale e vincolante Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas)". A questo punto si prospetta una chiusura netta sul sogno Olimpiadi di Tokyo per Schwarzer.

"World Athletics preferisce non commentare la decisione delle Autorità Italiane di non perseguire l'atleta per il crimine di ‘dopaggio' – si legge nel comunicato diramato dall'ente mondiale dell'atletica – La Wada si è unita alla World Athletics per rifiutare qualsiasi suggerimento di manipolazione in questo caso". E poi la conclusione: "World Athletics ha recentemente difeso con successo l'Atleta al Tribunale Federale Svizzero che chiedeva una revisione della sentenza del Tas sulla base della presunta manipolazione – si legge – Il signor Schwazer non potrà partecipare a competizioni internazionali fino al 2024″.

Una nota quindi congiunta con la WADA che già ieri, nella notte, attraverso un tweet ufficiale, aveva sottolineato la propria posizione. L'agenzia mondiale anti-doping si era infatti detta "inorridita" della sentenza emessa dal tribunale di Bolzano sul caso del marciatore italiano Alex Schwazer assolto per "non aver commesso il fatto" in primo grado nel processo per doping. L'agenzia ha infatti respinto le accuse ritenute infamanti di aver alterato i campioni di urina prelevati all'altoatesino a gennaio 2016. La WADA per queste ragioni ha minacciato azioni legali contro l'assise bolzanina.

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