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La folle corsa della pallavolo italiana nel 2021: da sopravvalutati a campioni nel giro di un mese

Il viaggio del volley italiano nel 2021 ha davvero poco eguali: dal flop delle Olimpiadi agli Europei vinti con le nostre nazionali nel giro di un mese.
A cura di Jvan Sica
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Poche altre discipline nella storia dello sport italiano hanno avuto un andamento folle come il volley nella stagione 2020-2021. Ci sono stati sprofondi difficili da digerire e vette altissime che ormai non ci aspettavamo più. Uscire da questo 2021 con un’idea chiara di futuro per il nostro volley e dei punti di riferimento chiari è difficile, ma sappiamo anche che con noi è tutto possibile e questo non può dare che rinnovate speranze.

Di sicuro abbiamo nelle nostre fila la giocatrice di volley più forte del pianeta, Paola Egonu, capace di portare l’Imoco Conegliano a vincere la CEV Champions League in una finale al cardiopalma contro la squadra turca del VakıfBank, battuta solo al quinto set. Per non farsi mancare i bassi però l’Imoco Conegliano, squadra stellare che ha vinto 76 partite di fila battendo il record di vittorie consecutive, ha anche perso contro il VakıfBank pochi giorni fa in un’altra tiratissima finale questa volta per il Mondiale per club. Siamo sull’1-1 se restiamo al 2021 e la voglia di vedere di nuovo la sfida tra le due squadre di club più forti del pianeta è uno dei piatti più attesi del 2022.

Al maschile invece avevamo le fiche più alte puntate tutte sulla Lube Civitanova, che incerottata però è uscita ai quarti di finale della Champions League al golden set contro i polacchi dello ZAKSA. Dopo aver vinto contro la squadra favorita, i polacchi non si sono più fermati e hanno superato anche lo Zenit di Kazan in semifinale e un’altra squadra italiana, Trento, in finale. All’interno dei club italiani di primo livello l’estate ha portato a vere e proprie rivoluzioni e ad oggi il team che sembra avere una marcia in più è Perugia, candidata numero uno per la vittoria di Superlega e Champions League.

Terminata la stagione dedicata ai club, ha avuto poi inizio quella delle Nazionali, con due edizioni di Nations League in cui abbiamo provato atleti fuori dal gruppo olimpico. La VNL maschile è stata giocata in casa e a prima vista è sembrata una prestazione mediocre con un decimo posto finale senza squilli. Invece scopriremo più avanti che i vari Sbertoli, Michieletto, Lavia, Galassi, Balaso hanno fatto proprio in questa competizione esperienze fondamentali per crescere tanto e velocemente. Anche le ragazze hanno giocato la VNL con la squadra B e hanno avuto un cammino anche peggiore con un dodicesimo posto che però non ha portato a particolari angosce. Per loro l’obiettivo era Tokyo.

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Le Olimpiadi del volley italiano sono state però le peggiori da tante edizioni a questa parte. Non solo per il risultato, uomini out ai quarti contro l’Argentina, così come le donne contro la Serbia, ma perché il torneo olimpico evidenzia due problemi enormi. Gli uomini sono a fine ciclo. Juantorena, Zaytsev, Colaci ci mettono grande dedizione ma non reggono il passo con le altre squadre. Siamo una squadra di secondo livello con una generazione quasi del tutto persa. Serve quindi ripartire dai giovanissimi per tornare a competere, ma ovviamente con la dovuta cautela (almeno, immaginavamo così).

La delusione cocente però è sul fronte femminile perché arrivavamo in Giappone come una delle tre squadre favorite della competizione. Iniziamo alla grande, veleggiamo serenamente verso il primo posto in classifica nel girone che ci avrebbe consentito un accoppiamento ai quarti abbordabile per entrare facile nel giro delle medaglie e invece una sconfitta con la Cina ci manda in corto circuito completo. Perdiamo anche contro gli Stati Uniti, arriviamo seconde e prendiamo la Serbia, che ci schianta 3-0 senza problemi. Cerchiamo i motivi della sconfitta ovunque, anche nel troppo dedicarsi ai social media rispetto al campo, è una mazzata tremenda perché questa doveva essere la Nazionale capace di vincere l’oro olimpico che ci manca, quello del volley. Passata la buriana olimpica le due squadre nazionali ripartono in maniera completamente opposta.

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Gli uomini da zero, con un nuovo allenatore, Ferdinando De Giorgi, e un gruppo giovanissimo guidato da Giannelli in regia. Agli Europei partecipiamo solo ed esclusivamente per crescere individualmente e come gruppo. Ci comportiamo molto bene nel girone iniziale, con 5 vittorie su 5, ma tutti pensavano che fosse solo un momento di gloria. Grazie al primo posto giochiamo due turni a eliminazione diretta facili con Lettonia e Germania e poi in semifinale arriva la Serbia. Eravamo tutti felici del cammino svolto fino a quel momento e la semifinale era già un grande risultato, ma invece battiamo i serbi per 3-1 e in finale invece di prendere la Polonia, destinata alla vittoria casalinga, affrontiamo la Slovenia, battendola per 3-2. Siamo campioni d’Europa, ma non lo siamo per caso. Nel corso dell’estate e del torneo europeo abbiamo scoperto che i ragazzini della VNL sono cresciuti tantissimo.

Michieletto può diventare lo schiacciatore del futuro, Lavia regge in ricezione e fa sempre la scelta giusta in attacco, scopriamo addirittura opposti capaci di mettere giù palle impossibili, come Giulio Pinali e Yuri Romanò. Vinciamo con una squadra giovanissima e con la consapevolezza che il meglio deve ancora venire.

Chi sta vivendo il suo meglio invece è la Nazionale femminile, ma alle Olimpiadi non lo ha dimostrato. Per la squadra delle ragazze non serviva un reset, serviva invece guardarsi in faccia e dirsi tutto quello che in Giappone era stato taciuto. L’allenatore Davide Mazzanti, prima degli Europei afferma che gli sembra di allenare ragazze completamente diverse rispetto a quelle timorose e travolte dalla tensione che c’erano in Giappone. Avrà ragione, perché vinceremo gli Europei in Serbia, contro la Serbia in finale, dopo che ci avevano sempre battuto fino a quel momento, quasi segnando il passaggio di consegne dalla squadra mattatrice degli ultimi quattro anni e noi. Ad agosto avevamo un volley italiano da ricostruire quasi dalle fondamenta. A settembre siamo campioni d’Europa con entrambe le Nazionali. Più su è giù di così.

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