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Equitazione, Piero D’Inzeo è morto

Il cavaliere azzurro vinse sei medaglie ai Giochi Olimpici tra il 1948 ed il 1976: a novembre era scomparso suo fratello minore, Raimondo, anch’egli campione di equitazione.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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piero d'inzeo

Il mondo dell'Equitazione piange Piero D'Inzeo: il cavaliere italiano, che avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 4 marzo, aveva conquistato sei medaglie olimpiche (due argenti e quattro bronzi), ed era conosciutissimo per le sue imprese, compiute anche in coppia con il fratello Raimondo, scomparso lo scorso novembre. Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha deciso di disporre la camera ardente nel salone d'onore del Foro Italico: Piero aveva partecipato a ben otto giochi Olimpici: da quelli di Londra del 1948, i primi dopo la Seconda Guerra Mondiale, a quelli di Montreal nel 1976, passando anche per la storica edizione di Roma 1960. Proprio in questa, conquistò la medaglia d'argento dietro il fratello Raimondo, che si aggiudicò invece l'oro.

Piero, fratello maggiore di Raimondo, aveva conquistato la prima medaglia a Melbourne nel 1956: un bronzo individuale ed un argento a squadre: un risultato opposto rispetto a quello di Londra dove vince l'argento individuale ed il bronzo a squadre. Già bronzo agli Europei del 1961 e 1962, ritrovò il bronzo prima a Tokyo nel 1964 e poi alle tragiche Olimpiadi del 1972 a Monaco, per poi chiudere la carriera olimpica nell'edizione canadese di Montreal, nel 1976: ben 28 anni dopo il suo esordio olimpico ai giochi di Londra.

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