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Ciclismo, Verdick non ce l’ha fatta: morto a 21 anni per arresto cardiaco

L’olandese, impegnato in Polonia della Carpathian Couriers Race, si è spento a Zwolle: il suo team ha deciso di abbandonare la competizione, mentre i familiari hanno disposto l’espianto degli organi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Gijs Verdick (foto da Facebook)
Gijs Verdick (foto da Facebook)

Non ce l'ha fatta Gijs Verdick, il ciclista olandese colpita da un arresto cardiaco lo scorso 3 maggio. Il corridore dei Paesi Bassi, nato il 23 giugno del 1994 a Laren, in Gheldria e che correva per la Cycling Team Jo Piels, era stato colpito da un primo arresto cardiaco la notte successiva alla terza tappa della Carpathian Couriers Race, una corsa polacca per under 23 che attraversa i rilievi montuosi dei Carpazi, tra le più note ed importanti per la categoria d'età.

Dopo una prima rianimazione da parte di Mick Bell, meccanico del team Wiggins, il giovane era poi stato trasportato d'urgenza in ospedale a Tarnow prima ed a Cracovia poi, ma sarebbe stato colpito da un secondo arresto cardiaco che, a quanto pare, gli avrebbe anche provocato gravi danni al cervello. Verdick, che si trovava in coma indotto, si è poi spento nelle scorse ore all'ospedale di Zwolle, nei Paesi Bassi, dove era stato trasferito lasciando anche l'ospedale di Cracovia, in Polonia, qualche giorno fa: non è bastato dunque affidarsi alle cure della struttura sanitaria del proprio paese. Ed oggi la triste notizia del suo decesso, che ha sconvolto il mondo del ciclismo.

"Siamo scossi e tristi per la sua perdita. Quello che è successo è irreale. Per Gijs, il passaggio nel nostro team era come un sogno diventato realtà. Gijs era un ragazzo d'oro: ci mancherà moltissimo", si legge in un comunicato stampa del suo team, che ha deciso anche di abbandonare la competizione proprio in memoria del suo giovane corridore. Il ragazzo olandese, i cui organi verranno donati su disposizione dei propri familiari, era alla sua prima stagione in un team continental.

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