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Zerocalcare è un caso anche all’estero: “Molti mi dicevano che non avessi talento”

Reduce dal successo di Strappare lungo i bordi, il fumettista italiano viene intervistato dal Guardian e racconta il suo progetto: “Ero ossessionato dall’idea di fare una serie [..] ho mandato a Netflix centinaia di mail, fino a che non hanno ceduto”.
A cura di Andrea Parrella
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La fine del 2021 è stata segnata da Strappare lungo i bordi,  la serie di Zerocalcare che si è rivelata tra i prodotti più visti e apprezzati, ma anche discussi dei mesi scorsi. Dopo l'indiscutibile successo italiano, in queste ore se ne interessa la stampa estera, con un'intervista a Michele Rech pubblicata dal The Guardian, in cui si ripercorre la sua carriera di fumettista sin dai primi passi. "Non ho mai pensato che essere un disegnatore di fumetti potesse diventare la mia principale fonte di guadagno – racconta Rech – anche perché molti mi dicevano non avessi talento a sufficienza per diventarlo". 

Il sogno di fare una serie animata

Sin dai racconti a fumetti del G8 di Genova agli esordi con il primo volume "La profezia dell'armadillo", Zercocalcare racconta di avere sempre avuto il pallino di realizzare una serie animata: “Ero ossessionato dall'idea di realizzarne una, prima di tutto per la musica. Ho sempre menzionato i miei riferimenti musicali nei fumerri, ma sapevo che le persone non avrebbero mai potuto ascoltarli. Volevo che le persone potessero ascoltare le cose che ascoltavo io. Ho mandato a Netflix centinaia di mail, fino a che non hanno ceduto e mi hanno concesso totale libertà nella scelta dei contenuti".

La rabbia in Turchia per la sua serie

Tra le ragioni per le quali si è discusso di Strappare lungo i bordi c'è senza dubbio la reazione turca. Nella serie Netflix appaiono infatti, in due momenti diversi, sia il simbolo dell'Unità di Protezione Popolare, giallo e di forma triangolare con una stella rossa al centro, sia quella del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, la principale organizzazione militante dei curdi in Turchia, anche questo costruito attorno al simbolo della stella, ma di forma rettangolare. La cosa ha scatenato una reazione indignata in Turchia, alla quale Rech risponde: "Queste sono bandiere della gente che ha liberato il nord della Siria dall'IS, di coloro che hanno dato la vita per combattere il fondamentalismo islamico". 

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