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Patatina al posto dell’ostia, stop allo spot ritenuto blasfemo: “Deride l’Eucaristia”

Il Comitato di Controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) ha chiesto di fermare la diffusione dello spot di Amica Chips: “Derisione del senso profondo del sacramento dell’Eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente si senta offeso”.
A cura di Daniela Seclì
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Ha suscitato polemiche e proteste lo spot di Amica Chips. Ma qual è il contenuto che ha portato all'accusa di blasfemia? Nello spot, mentre in sottofondo suona l'Ave Maria di Schubert, alcune novizie si recano in una chiesetta, disposte in un'ordinata doppia fila. Durante la messa, raggiungono il sacerdote sull'altare per fare la Comunione. Così, la prima novizia mette in bocca l'ostia, ma nella chiesa rimbomba il rumore di una patatina. L'inquadratura si sposta su una suora che, in sagrestia, sta sgranocchiando le patatine Amica Chips. Quindi il claim: "Il divino quotidiano". Dello spot esistono diverse versioni. Quella appena descritta e trasmessa in tv. E un'altra in cui il sacerdote dà alla novizia una patatina al posto dell'ostia.

Accuse di blasfemia allo spot delle patatine

Lo spot è stato ritenuto "blasfemo" dall'Aiart, Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione, che lo ha segnalato all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria, chiedendo l'immediata sospensione della messa in onda dello spot. Il presidente nazionale dell'Aiart, Giovanni Baggio, ha spiegato le motivazioni della richiesta:

Offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti. È oltraggioso nel banalizzare l’accostamento tra la patatina e la particola consacrata. Penoso il tentativo di risollevare un’azienda ricorrendo alla blasfemia. Uno spot inaccettabile e segnalato dall’Aiart all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria in quanto contrario agli articoli 1 e 10, lealtà della comunicazione, convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona, del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale.

E continua: “L’offesa al sentimento religioso di qualunque confessione è la spia della mancanza di rispetto nei confronti degli utenti, della loro identità culturale e morale, della loro dignità di persona. Strappare, come fa il nuovo spot di Amica Chips, un applauso ad un pubblico compiacente con riferimenti blasfemi, è degradante per chi fa, o pretende di fare, pubblicità”.

Chiesta la sospensione dello spot

In queste ore, il Comitato di Controllo dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) ha chiesto di fermare la diffusione dello spot, a seguito delle tante richieste e segnalazioni ricevute al riguardo:

Ad avviso del Comitato il parallelismo che il messaggio instaura tra la patatina, descritta come ‘il divino quotidiano', e l'ostia, che rappresenta evidentemente il divino, si sostanzia nella derisione del senso profondo del sacramento dell’eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso.

Nel comunicato si precisa quanto sia fondamentale tutelare la sensibilità dei consumatori, che non deve essere urtata neanche da campagne pubblicitarie i cui interessi economici non devono entrare in conflitto con valori come le convinzioni religiose: "Il Comitato di Controllo ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna", in quanto la Comunicazione Commerciale "non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose". Le parti ingiunte avranno sette giorni per presentare eventuali motivazioni per opporsi alla decisione.

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