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Belve 2025

Massimo Ferrero mette in difficoltà Francesca Fagnani a Belve: “Ha ragione, sono provata”

A 3 anni dallo scontro con Francesca Fagnani a Belve, Massimo Ferrero torna a Belve per un’intervista quasi impossibile. Difficile “smascherare” la persona dietro il personaggio tanto che la giornalista, dopo diversi momenti di ilarità, ammette: “Sono provata”.
A cura di Stefania Rocco
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Non ce la fa più, eh?”, chiede Massimo Ferrero, detto “Viperetta”, a Francesca Fagnani che lo ha voluto a Belve nella puntata del 27 maggio a tre anni dal loro scontro in tv. E la giornalista, di fronte a un’intervista quasi impossibile a causa dell’ardua compresa di tirare fuori la persona nascosta dietro il personaggio, ammette divertita: “In effetti, sono provata”. L’intervista all’ex presidente della Sampdoria ruota intorno agli alti e bassi della sua carriera, eccessi compresi. “Sono invidiato tantissimo dal popolo perché vado di moda sempre. La mattina mi sveglio e canto mentre la gente è depressa”, dice l’imprenditore poco dopo l’ingresso in studio, in linea con l’immagine data di sé fino a oggi di fronte alle telecamere,

Gli esordi da ballerino da tip tap e il breve periodo in manicomio

Quando Fagnani gli chiede se dia o meno ragione a chi lo ha definito un matto, Ferrero risponde tirando fuori un vecchio aneddoto: “Quando ho fatto il soldato mi volevano mandare in marina e non sapevo nuotare. Mi hanno mandato da colonnello e parlavo da solo, quindi mi hanno mandato al manicomio due giorni e poi sono tornato a casa. Io ero un ragazzino, cominciavo a fare l’attore e guadagnavo qualche lira e mi volevano mandare in marina. A me che non sono nuotare”. Imprenditore prima cinematografico e poi calcistico, ha ricordato i suoi esordi: “Come ballerino di tip tap ero meglio che come macellaio. Ballavo malissimo? Ero un fenomeno”. Fagnani gli chiede se non tema di diventare caricaturale, ma Ferrero non ha dubbi: “Se divento caricaturale, significa che sono un personaggio e mi devi pagare. E invece sono venuto qui gratis”.

Gli arresti, il carcere e il dolore per i figli più giovani

Andare in carcere non ne è valsa la pena”, ricorda Ferrero raccontando quanto accadde nel 2021, quando fu arrestato prima di essere prosciolto nel 2024 per reati finanziari, “Le persone invidiose hanno voluto fermarmi. Di errori ne ho fatti tanti ma non ho fatto quello per cui sono stato arrestato. Sono venuti in 30 a prendermi in albergo. Sono stato 5 giorni a chiedere che tirassero fuori il cartello di Scherzi a parte”. Fagnani concorda circa l’assoluzione ma gli chiede conto del patteggiamento accettato in passato. “La mia società chiude per insolvenza? Non ero io. Ho patteggiato? Fu un errore”, si difende l’imprenditore, “Acquistai la Sampdoria ma il mio sogno era comprare la Roma. Intorno a me c’erano solo ladroni, invece io sono sempre stato un imprenditore che si è mosso nel lecito. Non attribuisco colpe ad altri, è sempre stata colpa mia. Se sono stato un bandito? Sono orgoglioso di essere stato un bandito gentiluomo”. Il breve soggiorno in carcere, però, lo ricorda come durissimo: “A 70 anni sono stato in carcere per 14 giorni. Non ci credevo, Ho cominciato a crederci dopo 7/8 giorni. Ti crolla il mondo. L’ho sentita come un’ingiustizia. Ai miei figli ho detto che era un film, inventavo delle storie. Se ho pianto? Non so piangere. Singhiozzo”. A finire ai domiciliari anche la figlia Vanessa, a proposito della quale il padre dichiara: “Non mi sono sentito responsabile che mia figlia sia finita in carcere. Mi sento responsabile di un bambino, non di una che ha 50 anni”.

Gli scontri con i tifosi della Sampdoria

Sono stato uno dei presidenti più odiati della Sampdoria”, ha ammesso Ferrero parlando di calcio, “Non hanno mai accettato la mia romanità. Adesso la Sampdoria sta andando in serie C, prima stava in Europa. Mi odiavano perché alzai uno striscione sul quale avevo scritto ‘Io sono io e voi non siete un ca***’. Il tifoso deve fare il tifoso e il presidente deve fare il presidente”. Infine, l’amore per la compagna e i figli più giovani: “Sono innamorato. Della mia compagna? Della vita. L’amore è sempre quello: inizia, sboccia, finisce e riparte. Con Emanuela siamo nella fase della partenza. Stiamo bene. Come padre mi do 5 perché sono troppo permissivo. I miei figli sono la mia vita. Vorrei che studiassero. Adesso devo ripartire perché ho due ragazzini e devo lasciargli qualcosa. Gli altri hanno avuto tutto”.

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