Mara Venier motiva l’uscita di Gabriele Corsi da Domenica In: “Ha detto no per basso cachet”, poi cancella tutto

L'affare Domenica In si ingrossa. Dopo la rinuncia di Gabriele Corsi, è Mara Venier a rompere per la prima volta il silenzio sull'improvviso cambio di rotta sul progetto, con la decisione Rai di far condurre il programma in solitaria a Venier, spingendo Corsi a un passo indietro. Attraverso una storia Instagram, la conduttrice ha ripreso un trafiletto de La Stampa in cui sostiene che la decisione di lasciare Domenica In da parte di Gabriele Corsi sia dipesa da ragioni economiche legate al cachet.
Una semplice storia Instagram che però dice tanto, visto che Venier era in silenzio stampa e social da settimane e da settimane non si fa altro che parlare di lei. Un'uscita ancora più rumorosa in considerazione del fatto che dopo pochi minuti la stessa Venier ha cancellato la storia in questione.
Le presunte ragioni del no di Gabriele Corsi a Domenica In
La confusione sulla dinamica che ha portato Gabriele Corsi ad uscire dal progetto resta. Da quanto risulta a Fanpage, come avevamo riportato nelle scorse ore, la rinuncia del conduttore è effetto di un clima pesante attorno alla compresenza con Venier a Domenica In. Nei giorni scorsi vi avevamo raccontato che la conduttrice non si era mostrata contenta all'idea che il nome di Corsi fosse stato deciso dalla Rai senza consultarla, mentre lei avrebbe preferito altri profili, come quello di Tommaso Cerno.
Stop all'operazione Che Tempo Che Fa per Mara Venier
Dopo la notizia del passo indietro di Corsi e della conduzione di Venier in solitaria a Domenica In anche per l'anno prossimo, abbiamo inoltre pubblicato l'indiscrezione secondo cui questo accordo con l'azienda avrebbe portato allo stop all'operazione-Fazio, ovvero la presenza fissa di Mara Venier al tavolo di Che Tempo Che Fa nella prossima stagione. Un accordo che pareva chiuso nelle scorse settimane, per poi avviarsi al naufragio nelle scorse ore, come effetto del patto tra Venier e il servizio pubblico. In merito a questo aspetto non ci sono ancora conferme o smentite e, d'altronde, trattandosi di un accordo ipotetico non è certo ne arriveranno.