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Lol 3 - Chi ride è fuori

Il mito Corrado Guzzanti, 5 momenti geniali “minori” della sua carriera

Non solo LOL, Corrado Guzzanti è una divinità della comicità italiana e la sua grandezza non è solo nelle sue grandi maschere, ma anche in quegli sketch meno pop, di invariata eccezionalità.
A cura di Andrea Parrella
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Se in questi giorni state guardando o avete guardato le prime quattro puntate di LOL 2, vi siete naturalmente imbattuti in quella figura monumentale della comicità italiana quale è Corrado Guzzanti. Protagonista di una stagione irripetibile della satira in televisione, Guzzanti negli ultimi 15 anni è stato esiliato (o ha scelto l'esilio) dal piccolo schermo, comparendo sporadicamente e concedendosi con molta parsimonia. Cosa che ha contribuito ad accrescere il suo mito, per fortuna immortalato nei meandri delle teche televisive e di Youtube.

A LOL 2 Corrado Guzzanti, venerato dai suoi stessi colleghi, ha proposto due cavalli di battaglia immortali del suo repertorio come Quelo e Vulvia, che sono i ritornelli più popolari di una carriera artistica mai schiava del meccanismo comico del tormentone. Imitatore eccezionale, ma anche capace di riscrivere l'identità di personaggi politici (il Rutelli che parla con la voce di Alberto Sordi vale quanto un Picasso), Guzzanti ha tenuto insieme la risata grassa e quella raffinata ed ha dispensato il suo talento senza aritmie, rimanendo per anni su livelli altissimi, ineguagliabili, impossibili da sintetizzare in poche parole. Siccome questi giorni sono un'occasione di scoperta e riscoperta di questo dio pagano della comicità nostrana, vale la pena ricordare Guzzanti con dei momenti meno noti al grande pubblico che, pur essendo rimasti fuori dal mainstream non sono meno eccezionali di quelli più amati. Da notare bene che si tratta di una selezione squisitamente personale, parziale e che molti di voi conosceranno questi sketch a menadito. Nel caso rivederli non farà male.

1 Il finto Ghezzi

Prima ad Avanzi, poi al Pippo Chennedy Show, poi ne Il Caso Scafroglia. Il finto Ghezzi di Corrado Guzzanti è una gag ispirata al programma notturno Fuori Orario, in cui il critico cinematografico parlava alla telecamera indossando una t shirt bianca diventata una sorta di feticcio, col dettaglio di audio e video non sincronizzati. La recensione sbilenca di "Suore di menare" va a braccetto con quella di "Harry Potter", di cui si consiglia la visione un attimo prima di aver smesso di ridere.

2 – Aniene, omosessuali

Piccola perla tratta dal programma Aniene 2, andato in onda su Sky nel 2012, che vede protagonisti, oltre a Guzzanti, Lillo e Massimo De Lorenzo. Il primo affianca il regista interpretato da Guzzanti per un casting, il secondo quello di un attore omosessuale che si presenta per il ruolo di un omosessuale. Il cortocircuito si può apprezzare solo guardando lo sketch, che tra l'altro è preceduto dal momento, altrettanto storico, dell'incontro (si fa per dire) tra Guzzanti e il parlamentare Giovanardi.

3 – Funari dopo la morte

Funari è un'altra delle maschere indimenticabili di Corrado Guzzanti. Ma questo momento, tratto dallo spettacolo teatrale "Recital", è forse capace di superare (o se non altro sublimare) i primi storici sketch della mortadella e dei cambi di camera ai tempi dell'Ottavo Nano. Funari è già morto, ma Guzzanti azzarda un collegamento con lui direttamente dal paradiso. Godetevelo.

4 – Fiat – ‘na macchina

Una cosa talmente breve da poter sembrare un'inezia, irrilevante. Ma questo finto spot di una generica macchina Fiat ha bisogno di un minimo di contesto. È il 2012, il programma è ancora Aniene e in quei mesi la Fiat vive un periodo di grande turbolenza, con la gestione Marchionne che aveva imposto da poco il referendum che aveva spaccato i lavoratori di Mirafiori aprendo una lunga stagione di conflitti con l'azienda e tra i sindacati. Difficoltà che si riflettevano sul mercato, dove l'appeal delle auto Fiat non era proprio alle stelle. Ecco, ora potete guardare lo spot.

5 – Bertinotti, Shiro e Alabarda spaziale!

Chiudiamo con uno sketch emblematico di quella capacità di Guzzanti nel saper unire le grandi risate all'analisi politica cinica, ma spiazzante, del suo bersaglio preferito: la sinistra. A farne le spese è Fausto Bertinotti, raccontato come un politico affabulatore, interessato esclusivamente al divertimento, destinato al sabotaggio a sua insaputa del governo guidato da Prodi. Anche qui conta il contesto: il programma è "Comici", condotto da Serena Dandini su Italia 1, è il 1998 e il partito di Rifondazione Comunista, guidato da Bertinotti, ha votato contro la legge Finanziaria proposta dal governo di Romano Prodi.

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