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Teo Mammucari: “A Francesca Fagnani non porto rancore, ha fatto il suo lavoro. Ero nel posto sbagliato”

Teo Mammucari torna a parlare dell’intervista rilasciata a Francesca Fagnani nello studio di Belve e terminata con la sua uscita dallo studio, in aperta polemica con la conduttrice.
A cura di Stefania Rocco
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A qualche mese dall’intervista a Belve, Teo Mammucari torna a parlare dello scontro avvenuto nello studio della trasmissione di Rai2 con Francesca Fagnani. Intervistato dal Corriere, il conduttore sostiene di avere superato quella fase difficile segnata da un gran numero di polemiche divampate soprattutto sui social: “In 30 anni di carriera capitano momenti più belli e altri più brutti. In quell'occasione sono andato io nel posto sbagliato: ero arrivato tranquillo, lei mi aveva detto di non preoccuparmi perché registravamo più di quello che serviva. E invece, una volta lì, lei ha fatto il suo lavoro, certo umanamente potevo aspettarmi che mi dicesse di fermarci perché io avevo capito che non ero al posto giusto per fare il mio spettacolo o per dire la mia. I social hanno fatto il resto: al pubblico piace avere un Barabba contro cui gridare. Ma è il passato, io non sono uno che porta rancore”.

Ma di quel difficile momento della sua carriera, Mammucari confida di conservare un unico ricordo: “La telefonata di Pupi Avati. Mi ha confessato che è un mio fan ed è affascinato non dalla mia comicità, ma dalla mia imprevedibilità. Mi ha detto: sei l'uomo più imprevedibile in assoluto. E infatti sei l'unico che se ne è andato da lì”.

Quando la madre lo abbandonò in collegio: “Le suore menavano”

Abbandonato un collegio dai genitori quando aveva appena 3 anni, Mammucari è cresciuto in un contesto diverso e difficile. “È inutile raccontare stupidaggini alla gente”, racconta oggi, “ Menavano tanto e me le ricordo tutte quelle suore, una per ogni anno, tutti i nomi di ogni classe: suor Consolata che ti tira per il collo, suor Deodina che ti prende per le orecchie…Erano suore che menavano come nei film di Bruce Lee, all'epoca se avessero fatto un film di karate con le suore protagoniste non mi sarei meravigliato. Ora ci scherzo ma è stata una roba molto dura”. La madre, dopo averlo lasciato in collegio, sarebbe andata a trovarlo una volta ogni due settimane. Poi, a 18 anni, la richiesta di andare per la sua strada: “Mi mise davanti cinque milioni di lire e mi disse: questi sono tuoi. Io non posso tenerti qui, quindi ti do questi soldi se te ne vai. La regola è che non devi più tornare da me. Non l'ho più vista per 11 anni”.

Teo Mammucari e il raspporto con i genitori: “Non li ho mai odiati”

A dispetto delle difficoltà patite, Mammucari racconta di non avere mai odiato i suoi genitori: “Quando vai a indagare ti accorgi che tua madre, anche lei, è stata nei collegi, ha sofferto, è stata abbandonata e tutto il resto. Mio padre è puro peggio. Sono cresciuti in tempo di guerra, con le sirene che suonavano per i bombardamenti. Nel pensiero di una madre diventata adulta così, mandarti in collegio le fa pensare che sei protetto perché mangi, bevi, dormi e non hai nessun problema. Prima di sentirsi odiati e abbandonati bisogna capire”. Proprio da quella sofferenza sarebbe nata la voglia di riscatto che gli ha consentito di diventare uno dei volti più famosi della tv italiana: “Quella sofferenza mi ha portato alla luce, mi ha portato a illuminare quel corridoio. Se non fosse accaduto quel che mi è accaduto, probabilmente oggi avrei fatto tutt'altro nella vita. Quando arrivano certe cose le devi accettare, devi essere pronto. La sofferenza ci dà le chiavi per capire”.

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