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Ema Stokholma: “Non voglio impietosire, parlo dei miei traumi sperando qualcuno apra gli occhi”

Ema Stokholma parla a Fanpage.it a poche ore dalla finale di Ballando con le Stelle, dove gareggia con il partner Angelo Madonia, diventato anche il suo compagno. Un’esperienza che l’ha cambiata come persona e come personaggio, permettendole di poter raccontare al grande pubblico i traumi d’infanzia da cui è scappata venendo in Italia: “La violenza sui bambini è un tema di cui fatichiamo ancora a parlare”.
A cura di Andrea Parrella
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I tatuaggi, lo stile eccentrico, l'aspetto velatamente esotico, quella parlata atipica. Per alcuni anni Ema Stokholma è stata una presenza anomala nel mondo dello spettacolo italiano. Solo di recente il grande pubblico ha imparato a conoscerla in una chiave differente, più intima. La presenza nella diciassettesima edizione di Ballando con le Stelle, immersione totale nella televisione nazional popolare, ha fatto il resto, con il fuori programma della svolta romance arrivata dallarelazione con il suo partner di ballo Angelo Madonia. Alla vigilia della finale del 23 dicembre, si è raccontata a Fanpage.it in questa intervista.

Da più di due mesi sei al centro del dibattito dello show del sabato sera. La televisione è un obiettivo per te, o lo consideri principalmente un veicolo per raccontare chi sei?

Faccio tanti lavori diversi, da Back2back con Gino Castaldo a Happy Family con i Gemelli di Guidonia, forma ibrida fra radio e tv. Ogni programma, compreso i quadri che dipingo, sono una parte della mia storia. La TV è un mezzo per raccontare chi sono e adesso cerco di farlo col ballo. È stato un bellissimo veicolo per raccontare chi sono e un obiettivo per il lavoro che già porto avanti da tanti anni.

Curiosità. Dall'inizio di Ballando con le Stelle il tuo account Instagram non è più diviso tra foto reali e rispettive riproduzioni da te dipinte. Questo programma ti ha cambiata o è solo una parentesi metaforica e tutto tornerà come prima?

Da quando è iniziato Ballando il mio profilo è molto cambiato ma avevo bisogno di comunicare questa esperienza attraverso i social e poco tempo per dipingere. Tra i programmi in radio, gli allenamenti e il trasloco ho avuto pochissimo tempo per dipingere. Il mio feed tornerà come prima, foto, timelapse e quadro, non so se sarà così per sempre, però mi piace questa modalità che ho trovato e da dopo Natale cercherò di ripristinarlo.

In questa edizione hai involontariamente occupato una casella ben precisa di Ballando, quella del filone romantico. Che sensazione si prova ad essere molto coinvolte in una storia e contemporaneamente consapevoli di essere funzionali alla costruzione della narrazione di un programma? 

La squadra che mi ha seguito a Ballando è stata molto rispettosa del percorso che anche nella vita privata stavo facendo con Angelo. Non è stato semplice gestire tutto, sia il lavoro che il resto della vita fuori dal programma. Ho sempre separato lavoro e sentimenti, anche un po’ la vita in generale dai sentimenti. Lasciarmi andare alla dolcezza nella vita non è semplice, figurati sul lavoro. Mi sono sempre sentita protetta dagli autori e quello che è venuto fuori dal mio percorso emotivo e sentimentale è sempre stato controllato da parte mia. Quest’ultima settimana è molto tosta emotivamente.

Stokholma con Angelo Madonia
Stokholma con Angelo Madonia

Temi l'uscita da questa realtà-reality? Mi riferisco sia a come il programma ha inciso sulla tua quotidianità, sia all'aspetto sentimentale. 

Non temo l’effetto che potrebbe provocare l’uscita dal programma anche perché finito Ballando per me inizia Sanremo con Rai Radio2 a cui stiamo già lavorando e vorrei tornare a dipingere. Dal punto di vista sentimentale sarà più facile gestire la relazione senza ricevere i rimproveri della sala prove.

Fino a quando eri meno nota, la tua immagine restituiva un'idea di te molto trasgressiva, se vogliamo incompatibile alla Tv del sabato sera. C'è una Ema di ieri e una di oggi? E se sì, il mix tra queste due cose che risultato può dare? 

È vero che le persone pensano spesso che io sia trasgressiva, o meglio rock, aggettivo che spesso mi viene associato. Ma in verità non mi sento per nulla così, non ho attitudine rock al contrario sono molto calma e controllata. A volte ci gioco, però mi fa piacere che le persone capiscano che spesso oltre all’immagine di una persona e la percezione che abbiamo c’è molto altro: ho provato lo stesso con Angelo, scoprendo un lato molto dolce. È conoscendo le persone che magari ti ricredi sull’idea che avevi di loro. Non c’è un’Ema di ieri e una di oggi, sono sempre la stessa persona ma con un’esperienza super divertente in più.

Il racconto della tua vicenda, le violenze di tua madre e la fuga da casa, tutto questo è stato essenziale per farti accogliere dal grande pubblico, d'altronde in questo mondo serve una storia. L'effetto pietismo non ti spaventa? 

L’effetto pietismo mi spaventa tantissimo e per questo quando ho raccontato la mia storia ho cercato di evitarlo, fin da quando ho scritto il libro in realtà non mi sono fatta sconti e non voglio che me ne vengano fatti. Cerco sempre di essere onesta, sia con me stessa che con gli altri. A Ballando cercavo giudizi costruttivi sul ballo e non di impietosire le persone. Non sento che ci sia stato questo sentimento nei miei confronti, la mia storia l’ho sempre raccontata per aiutare ad aprire gli occhi su un argomento che difficilmente riusciamo ad accettare cioè la violenza che si può fare sui bambini. Ho trovato giusto parlare per ricordare che nonostante i traumi passati si può sorridere parlandone. Ho passato una vita cercando di superare i miei problemi sia con l’autocritica che andando in analisi.

Nel suo spettacolo a teatro Andrea Delogu – la tua migliore amica – racconta che il vostro legame è nato da una risposta che le hai dato anni fa, cattivissima ma sincera. Essere autentiche vuol dire anche essere un po' stronze? 

Essere autentiche non vuol dire essere stronze, tra di noi un po’ lo siamo perché ci testiamo. Con Andrea è come se stessimo in una bolla in cui succede di tutto, possiamo dirci di tutto, battute e critiche. Noi cerchiamo di crescere insieme.

Andrea Delogu, legata a Ema Stokholma da un grande rapporto di amicizia
Andrea Delogu, legata a Ema Stokholma da un grande rapporto di amicizia

Torniamo a Ballando, mi sembri la sola concorrente del tutto impermeabile ai commenti eventualmente negativi di Selvaggia Lucarelli. È il frutto di una pratica zen o la migliore strategia per rendere quei commenti ininfluenti?

Io sono fatta così: mi piacciono le critiche in generale e anche quelle di Selvaggia. Sono una persona onesta e quindi quando Selvaggia mi fa notare che c’è una differenza tra parte sopra e sotto nel corpo, è vero, me ne sono accorta anche io in questi 3 mesi. Ma in generale le critiche di tutti mi sono piaciute perché intelligenti. Le accetto e in sala chiedevo ad Angelo di fare una coreografia che potesse aiutarmi a colmarle e scoprirne altre. La critica è un consiglio che può aiutarti a migliorare.

Liti, insulti, magliette discutibili. Da osservatrice di televisione, hai percepito che in alcuni momenti di questa edizione il limite, in certe interazioni tra giudici e concorrenti, sia stato superato?

Non credo che il limite sia stato superato tra giudici e concorrenti, penso solo che bisognerebbe ricordarsi che siamo esseri umani e che abbiamo bisogno di dirci le cose in modo sensibile, corretto ed educato. Mi spiace se qualcuno possa essersi sentito ferito dalle parole di qualcun altro. Non mi sono intromessa perché ognuno ha saputo difendersi benissimo quando ci sono stati episodi, non volevo incrementare nessun tipo di polemica.

Spaker radiofonica, conduttrice, dj, pittrice. Per effetto di una legge puoi conservare solo due di queste cose della tua vita: quali scegli?

Se potessi tenerne due sceglierei speaker radiofonica e pittrice perché sono i miei progetti per la vita e che spero di poter fare ancora per tantissimi anni.

Questo è un programma in cui la competizione è un fatto relativo. Vincere Ballando con le Stelle cambierebbe qualcosa rispetto all'essere arrivata in finale?

Se penso alla frase “sono arrivata in finale” già mi fa tantissimo effetto, sarebbe bello poter dire “ho vinto”, ma mi accontento anche di essere arrivata fin qui. L’altra frase sarebbe la conclusione di un percorso meraviglioso che darebbe ancora più soddisfazione alla persona con la quale l’ho condiviso e che mi ha seguita e insegnato a ballare, fin dalla postura. Però devo dirti che lo sforzo è già stato ripagato, sono contenta così.

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