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Sienna Miller: “Essere la fidanzata di Jude Law mi ha salvato dalle molestie di Weinstein”

Sienna Miller ha raccontato in un’intervista al The Guardian che il fidanzamento con Jude Law l’avrebbe salvata dalle molestie di Harvey Weinstein, che lei ha sempre rispettato e ammirato prima dello scandalo.
A cura di Ilaria Costabile
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Sienna Miller, protagonista della mini-serie Netflix "Anatomia di uno scandalo", in un'intervista rilasciata al The Guardian, ha raccontato come per lei sia stato difficile sin dall'inizio della sua carriera dover gestire l'interesse mediatico nei suoi confronti, ma come anche la sua relazione con Jude Law l'abbia salvata dalle molestie di Harvey Weinstein che attualmente sta scontando 23 anni di carcere, condannato per violenza sessuale.

Il fidanzamento con Jude Law

La storia tra Sienna Miller e Jude Law è stata una delle più chiacchierate dei primi Anni Duemila, i due si sono fidanzati nel 2003 e tra alti e bassi sono stati insieme fino al 2011, quando poi si sono lasciati definitivamente. All'inizio della relazione, l'attrice era davvero giovanissima, aveva appena 23 anni e Jude Law era già conosciutissimo e protagonista di film che in poco tempo divennero un successo. La sua popolarità, quindi, stando alle dichiarazioni dell'attrice l'avrebbe tutelata dalle avance del noto produttore americano: "Ero la ragazza di Jude, e probabilmente avevo una protezione per questo motivo. Jude era un grande attore per Harvey". Con Weinstein, infatti, lui aveva girato film come "Il talento di Mr.Ripley" e "Cold Mountain". Miller, quindi, continua il suo racconto dicendo: "Ho chiamato Harvey ‘Pops' fin dal primo giorno, cosa che sono sicura abbia aiutato", alludendo al fatto che il suo fosse un soprannome affettuoso, quasi come se si fosse rivolta a suo padre.

L'incontro a tu per tu con Weistein

Eppure non sono mancati i momenti in cui il produttore con lei si è dimostrato autoritario, senza però mai sfociare nella violenza, e soprattutto negli abusi. Miller racconta: "Un giorno stavo provando con Steve Buscemi, e Harvey mi ha chiamato e mi ha chiesto di andare nel suo ufficio. Ho detto, sono alle prove. E lui ha gridato, ‘ORA!' e ha mandato una macchina". Sulle pagine del The Guardian, poi, si legge del momento in cui fu proprio il produttore a rimetterla in riga dopo un lungo periodo di feste e divertimento:

Mi ha fatto sedere nel suo ufficio e mi ha detto: ‘Non uscirai più, c non farai più feste. Mi stavo divertendo molto, ma riuscivo ad andare al lavoro in tempo. E lui era in piedi sopra di me mentre ero seduta su una sedia, con le labbra tremanti, e poi ha sbattuto la porta, e io sono scoppiata in lacrime. E poi è tornato dentro e ha detto: ‘È perché sono fottutamente orgoglioso di te'. E sbatté di nuovo la porta.

Questo episodio non fu un affronto per l'attrice, bensì un motivo di orgoglio, dal momento che si riteneva che la carriera di un attore potesse dirsi iniziata proprio nel momento in cui Weinstein mostrava il suo potere: "Ho immaginato che i produttori di Hollywood fossero così. Sentivo sinceramente che mi aveva dato una grande approvazione. Ero così grata. Non avevo paura di lui, in realtà. E non ero consapevole del fatto che stuprava le persone. Ha chiesto un incontro con me in un hotel, e ho portato gli altri produttori ed è stato innocuo. Non sono mai stata proposta da nessuno, per un lavoro". 

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