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Eurovision Song Contest 2023

Marco Mengoni a Eurovision 2023: “Voglio mandare un messaggio contro tutte le guerre in atto”

Marco Mengoni ha parlato a pochi giorni dalla sua esibizione in finale all’Eurovision 2023. Il cantante ha voluto mandare un messaggio di pace, contro tutte le guerre.
A cura di Francesco Raiola
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Marco Mengoni si sta preparando a questo secondo Eurovision con molta calma, senza ansia, godendosi ogni momento perché cantare è qualcosa di positivo e l'ansia dovrebbe averci poco a che fare: "Dieci anni fa mi sono divertito ma avevo più pressione". Lo ribadisce più volte durante l'incontro coi giornalisti in cui è apparso sorridente e disponibile, come sempre. Sta vivendo in un "mondo magico e fantastico" spiega da Liverpool, dove il 13 maggio canterà la sua "Due vite", canzone con cui ha vinto il Festival di Sanremo, in una versione modificata per l'occasione. Forse una delle cose più difficile è stata, spiega, dover rappresentare il significato di questo brano: "Era difficile mettere in scena il senso di Due vite, la relazione tra conscio e inconscio, sogno e verità che il nostro cervello ci fa vedere, però credo di essere riuscito a rappresentare questo rimbalzare e alternarsi di vita reale e dei sogni".

Per realizzare questo allestimento Mengoni si è fatto aiutare dall'artista Yoann Bourgeois, le cui performance di rimbalzo da scala al tappeto elastico è diventato virale sui social. In questi 10 anni passati dalla prima esibizione, il cantautore ha detto che "la differenza è che io sono più grande, in questi anni fatto tante esperienze e ho capito cosa voglia dire il palco di Eurovision e la sua importanza. Dieci anni fa ero giovane, inesperto, mi sono fatto prendere dall'emotività e pressione, non mi sono goduto ogni istante, quest'anno ho imparato come godermela". E per godersela ha imparato a evitare l'idea della gara, nonostante sia Sanremo che l'Eurovision lo siano: "Non mi piace la parola gara, cerco di starci lontano, mi mette un po' di pressione. L'idea della classifica, il fatto che ci si possa fare uno sgambetto, non mi sembra lo spirito neanche dell'ESC, per questo amo il sottotitolo di quest'anno ‘La musica che unisce'. La musica è un mezzo per mandare messaggi e urlarli, la gara mi sa di negativo e spero che ognuno porti i messaggi giusti anche perché è una macchina che attira tantissimo pubblico".

Il messaggio principale è quello della pace, tema molto caldo, soprattutto dal momento che quest'anno a causa della guerra della Russia contro l'Ucraina l'Eurovision non è potuto tenere a Kyiv, grazie alla vittoria della Kalush Orchestra: "La musica è mezzo e messaggero di pace e amore, almeno per quanto riguarda la mia musica e quella di tutti i 37 paesi in gara. Ovviamente attraverso la musica possiamo urlare di più questa cosa, sensibilizzare. A me sarebbe piaciuto andare a Kiev, avrebbe voluto dire che la guerra era finita e non c'erano più persone che soffrono, per questo essere qui, uniti, vuol dire mandare un messaggio a tutta l'Europa e dire che la musica unendosi può sensibilizzare e mandare messaggi di pace. Sono contrario a qualsiasi guerra in atto in questo momento, scrivo canzoni per l'amore, riflettendo su tanti temi".

E un altro dei temi che gli sta più a cuore è quello dello spreco del tempo "perché ce n'è pochissimo e non lo possiamo decidere noi, quindi se sei consapevole di perderlo ok, perché puoi agevolare futuro, ma non si deve perdere tempo mai". Il prossimo capitolo della sua trilogia è "Materia (Prisma)" la cui uscita è prevista per venerdì 26 maggio e per ora non c'è l'idea di fare un album per il mercato internazionale, per ora Mengoni pensa a varie versioni di Due vite: "Per il disco aspettiamo che esca almeno in Italia, pensare a dischi per altri mercati è prematuro ma ci stiamo pensando. Mi piacerebbe molto partire da Due vite e vedere gli adattamenti in lingue differenti".

Marco Mengoni (ph Andrea Bianchera)
Marco Mengoni (ph Andrea Bianchera)

Subito dopo il Festival aveva pensato di andare a Liverpool con un altro brano, ma alla fine ha scelto di fidarsi di quello che gli aveva fatto vincere Sanremo: "Ci ho pensato perché tengo al prossimo disco, alla terza parte, Prisma, credo ci siano molti pezzi che saranno importanti nella mia carriera, mi sono lasciato una porta aperta per tornare e capire se potevano essere dei pezzi più nuovi e giusti poi, riflettendo, ho pensato che Due vite è un bel viaggio e descrive tantissimo gli ultimi anni della mia vita, il lavoro fatto su me e forse era giusto che condividessi con l'Europa questa parte intima ma molto presente e viva. È stata la scelta giusta".

Mengoni ha anche annunciato un tour nei palazzetti europei, qualcosa in più dei vecchi tour: "È un tour ambizioso? Forse sì, ma se uno non si butta non può vedere come reagisce il pubblico". Mengoni, infatti, ha annunciato nuove date del tour europeo che lo vedranno protagonista in Spagna (Barcellona il 18 ottobre al Sant Jordi Club), Belgio (Bruxelles il 21 ottobre al Forest National), Olanda (Amsterdam il 23 ottobre all’AFAS Live), Francia (Parigi il 25 ottobre allo Zénith Paris), Germania (Francoforte il 27 ottobre presso Jahrhunderthalle), Austria (Vienna il 29 ottobre al Gasometer), Svizzera (Zurigo il 31 ottobre presso Hallenstadion) e in Germania (Monaco il 2 novembre all’Olympiahalle).

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