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Sottomarino scomparso, crolla la speranza: i suoni captati non provengono dallo scafo

Dopo quella sulle chiamate satellitari, una nuova smentita sui rumori captati dai sonar fa crollare la speranza di ritrovare il sottomarino argentino scomparso nell’Oceano Atlantico.
A cura di Antonio Palma
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Col passare delle ore si affievoliscono sempre di più le speranze di poter ritrovare il sottomarino argentino San Juan, disperso da alcuni giorni nelle acque dell'Oceano Atlantico. In poche ore si è passati dall'euforia, dopo le voci su possibili segnali captati dai sonar, alla delusione a seguito del verifiche effettuate dalle autorità di Buenos Aires. I suoni raccolti dai sonar infatti avevano fatto sperare che il "San Juan" fosse stato individuato ad una profondità di circa 200 metri ma dopo alcune ore il portavoce della Marina argentina, Enrique Balbi, ha smentito il ritrovamento. "Il rumore rilevato nella zona dell'Atlantico sud dove si svolgono le ricerche del sottomarino San Juan non provengono dalla nostra unità dispersa" hanno spiegato dalla Marina argentina.

I segnali erano stati captati a circa 360 chilometri al largo della costa, in una zona "all'altezza della Penisola di Valdes dove c'è una profondità media di 200 metri", ha spiegato lo stesso Balbi. A scatenare l'euforia l fatto che i rumori erano stati avvertiti contemporaneamente da diverse unità impegnate nelle ricerche; la corvetta Rosales della Marina argentina, un cacciatorpediniere argentino e  un aereo P-8 Boeing Poseidon della Marina americana. In un primo momento si era ipotizzato addirittura potessero provenire dall'equipaggio che batteva  sullo scafo in profondità per farsi sentire. "Quei suoni non sono del ‘San Juan'. Non corrispondono a quello di un sottomarino, a un modello di quelli che dovrebbero essere i colpi fatti sulla calotta con il sistema Morse. Si tratta invece di un rumore costante, forse biologico',' ha precisato il portavoce argentino.

La delusione si affianca a quella di domenica scorsa quando si era parlato di sette chiamate satellitari andate a vuoto ma che in realtà non provenivano dal telefono del sottomarino. Questo invece aveva fatto solo una chiamata prima di perdere i contatti durante la quale il comandante del battello aveva riferito di un problema alle batterie. Le ricerche in zona comunque proseguiranno. "Le navi che si trovano nella zona rimangono comunque impegnate per confermare che il rumore non è di un sottomarino: verrà scandagliata l'area attraverso i sonar affinché non rimanga alcun dubbio", ha aggiunto Balbi.

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