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“Non sono un gatto”, avvocato usa il filtro gattino durante udienza su Zoom e non riesce a toglierlo

Ha attivato il filtro per sbaglio e si è collegato alla piattaforma Zoom per prendere parte a un’udienza come tante, ma quando la videocamera si è attivata ha scoperto che al posto del suo viso c’era quello di un gattino. E così l’avvocato del Texas Rod Ponton ha provato a spiegare al giudice: “Sono io, non sono un gatto”, provocando dei momenti di imbarazzo ripresi in un breve video diventato virale.
A cura di Chiara Ammendola
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"Non sono un gatto", ha provato a spiegare al giudice collegato con lui sulla piattaforma Zoom l'avvocato Rod Ponton diventato in poche ore piuttosto celebre non solo in Texas. Il legale infatti si è reso protagonista di un evento piuttosto buffo ma non così fuori dal comune che però è diventato, come spesso accade in questi casi, virale: il 69enne avvocato della contea di Presidio, nel Texas, Stati Uniti, si è infatti collegato alla piattaforma Zoom per un'udienza di routine attivando per sbaglio il filtro "gatto". Al posto del suo volto è così comparso un gattino con tanto di occhi e voce triste.

Sono pronto ad andare avanti. Sono qui dal vivo e non sono un gatto

Il primo ad accorgersi dell'errore è stato il giudice che presenziava l'udienza, Roy Ferguson, che ha esclamato: "Sig. Ponton, credo che lei abbia un filtro attivato nelle impostazioni video!". Il tutto è stato poi ritagliato in un breve video postato sul web e diventato virale tanto da essere ripreso da diverse testate online e anche canali televisivi statunitensi. "Penso che sia un filtro", la risposta dell'avvocato al giudice che ha poi spiegato di non sapere come fare per toglierlo e di aver chiesto al suo assistente di intervenire. Intanto lo stesso Ponton ha aggiunto: "Sono pronto ad andare avanti. Sono qui dal vivo e non sono un gatto". "Lo vedo", la divertente conclusione del giudice Ferguson.

Ho regalato un momento di ilarità e sono contento

Alla fine, Ponton ha capito come rimuovere il filtro ed è stato così possibile andare avanti con il resto dell'udienza: successivamente il legale ha spiegato di essere incappato nell'errore perché stava usando un computer con suo, ma del suo assistente probabilmente utilizzato anche dalla figlia piccola che aveva attivato il filtro. "All'inizio ero preoccupato – ha spiegato Ponton – ma poi mi sono reso conto che il video stava diventando virale: se il paese può prendersi un momento per ridere del mio volto da gatto va benissimo. Abbiamo avuto un anno stressante ".

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