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Sequestro Soffiantini: dopo 19 anni, la nuova verità sulla morte dell’ispettore Donatoni

L’ispettore dei Nocs rimase ucciso la notte del 17 ottobre del 1997 a Riofreddo nel corso di un blitz per liberare l’imprenditore. Donatoni rimase colpito fu da un colpo di kalashnikov sparato dai sequestratori di Soffiantini e non un proiettile di una Beretta in dotazione alla polizia.
A cura di Biagio Chiariello
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Dopo quasi 20 anni viene scritta un’altra pagina nel processo sulla morte dell’ispettore del Nocs Samuele Donatoni, rimasto ucciso in un conflitto a fuoco durante il tentativo di liberare l’imprenditore Giuseppe Soffiantini che era stato sequestrato. A sparare, infatti, la notte del 17 ottobre 1997 sull'autostrada Roma-L'Aquila fu un colpo di kalashnikov sparato dai sequestratori di Soffiantini, nel corso del blitz per liberare quest’ultimo, e non un proiettile di una Beretta in dotazione alla polizia. La nuova verità di un caso che si trascina da due decenni è contenuto in una nuova consulenza dell'ingegner Cristian Bettin, del professor Corrado Cipolla e del dottor Felice Nunziata per la difesa di Claudio Sorrentino, l'agente dei Nocs che assieme a Stefano Miscali è a processo per calunnia.

Le indagini per il caso della morte di Samuele Donatoni

In origine, Miscali era stato accusato di aver ucciso per errore Donatoni – secondo i pm Elisabetta Ceniccola ed Erminio Amelio – poi coperto dal collega e amico Sorrentino. L’agente quindi avrebbe dovuto essere inquisito anche per omicidio colposo, ma il reato è ormai prescritto, al contrario della calunnia per cui ancora è possibile arrivare ad una sentenza di assoluzione o condanna. Ma in base alla nuova consulenza in mano ai consulenti Donatoni fu ucciso da un colpo di kalashnikov sparato dal bandito Mario Moro all'altezza dello svincolo dell'autostrada per Riofreddo (alla stessa conclusione erano giunti  il professor Carlo Torre e il perito Pietro Benedetti, nominati dalla Procura di Roma nel primo grado di giudizio). "Dopo un attento e serio lavoro – scrivono i nuovi consulenti – Torre e Benedetti giunsero a conclusioni che noi condividiamo pienamente e che confermeremo in modo assolutamente inconfutabile".

La nuova perizia sull'uccisione dell'ispettore

In precedenza la IV corte d'Assise di Roma aveva disposto una perizia, i cui risultati avevano fatto emergere che Donatoni sarebbe stato raggiunto e ucciso da un proiettile calibro 9 parabellum esploso da una Beretta in dotazione alle forze di polizia. Risultati confermati dalla Cassazione. Una perizia fortemente criticata dai consulenti della difesa di Sorrentino. Per il sequestro e l'omicidio di Soffiantini furono condannati, proprio sulla base della perizia di Torre-Benedetti e su alcune testimonianze, Attilio Cubeddu, Osvaldo Broccoli e Giorgio Sergio. Mario Moro, il bandito che secondo l'accusa sparò, morì e dunque non fu giudicato. La  sentenza della corte d'Assise ha portato poi all’assoluzione di Giovanni Farina, il capo della banda ed ultimo ad essere processato per quei fatti. La nuova consulenza tecnica sarà nuovamente depositata al processo che si aprirà a febbraio davanti alla V sezione collegiale del tribunale di Roma.

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