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Scuola, illegittimi i licei di 4 anni (ma la sperimentazione è già iniziata)

Il Tar del Lazio ha dichiarato illegittima la sperimentazione avviata dal Ministero dell’istruzione l’anno scorso, che prevedeva la riduzione a 4 anni delle scuole superiori. I giudici hanno accolto il ricorso della Flc Cgil contro l’iniziativa lanciata dall’ex ministro Carrozza.
A cura di Susanna Picone
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I licei di quattro anni sono illegittimi. A stabilirlo è la terza sezione bis del Tar del Lazio che si è pronunciata, con la sentenza del 16 settembre 2014, sul ricorso presentato dalla Flc Cgil, il sindacato scuola della Cgil, che aveva impugnato i decreti ministeriali su cui era partita la sperimentazione voluta dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza. Secondo i giudici amministrativi è giusto che il provvedimento sia illegittimo in assenza del parere del Cnpi, il Consiglio nazionale per l’istruzione. Il Cnpi venne abolito a partire dal primo gennaio 2013 ma, secondo il Testo unico sulla scuola, per avviare una sperimentazione come quella di ridurre di un anno il percorso della secondaria di secondo grado occorre richiederne il parere. Sono stati ritenuti fondati anche i rilievi sulla disparità di trattamento che si sarebbe venuta a creare tra studenti quadriennali e quelli quinquennali.

La sperimentazione nelle scuole è già iniziata

Dopo il liceo paritario Guido Carli di Brescia, il San Carlo di Milano e l’istituto Olga Fiorini di Busto Arstizio, lo scorso autunno la sperimentazione era partita anche in alcune scuole statali (il Liceo ginnasio statale Quinto Orazio Flacco di Bari, l’istituto superiore Ettore Maiorana di Brindisi, l’istituto tecnico economico Enrico Tosi di Busto Arsizio e l’istituto superiore Carlo Anti di Verona). Ma ora la sentenza del Tar blocca tutto. “Annullati i decreti, ora il governo deve definitivamente rinunciare a sperimentazioni che avevano come obiettivo finale quello di ridurre la durata dei corsi di studio. Se si vuole discutere di riordino dei cicli e di orientamento siamo pronti e abbiamo le nostre proposte”, questo il commento della Cgil, secondo cui l’obiettivo del governo sarebbe stato quello di tagliare organici e risorse alle scuole.

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