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Salvini: “Case chiuse? Bisogna riaprirle e tassare la prostituzione, come nei Paesi civili”

La proposta della Lega Nord è quella di regolamentare la prostituzione, lo ha detto su Twitter il segretario Matteo Salvini.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Regolamentare e tassare la prostituzione come nei Paesi civili, riaprendo le "case chiuse". Ne sono sempre più convinto". A dirlo è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, con un tweet sul suo profilo. E la proposta ha scatenato subito un vespaio di polemiche.

Salvini chiede di abrogare la legge Merlin, che ha vietato 60 anni fa le cosiddette "case chiuse", ma non la prostituzione che oggi è libera anche se non regolamentata. Mentre è punito il favoreggiamento, lo sfruttamento, il reclutamento e l'induzione alla prostituzione. In Europa le leggi sono molto diverse: in alcuni Paesi essa è consentita ed è regolamentata (come nei Paesi Bassi, Germania, Austria, Svizzera, Grecia, Ungheria, Lettonia), in altri è illegale (molti Paesi dell'Est e Irlanda), e infine ci sono quelli in cui è illegale ma viene punito il cliente (come in Svezia e Islanda), come anche il Consiglio d'Europa ha proposto di fare nel 2013, per combattere la tratta e il racket.

Prima dell'entrata in vigore della legge Merlin in Italia le case chiuse erano 560 e ospitavano circa 2700 prostitute. La normativa è divenuta legge dello Stato il 20 febbraio 1958, ed è entrata in vigore il 20 settembre 1958.

"Sono del tutto contraria alla riapertura delle case chiuse, perché significa consegnare le donne ad un lavoro in cui la stragrande maggioranza di esse è vittima dello sfruttamento" – ha detto Paola Binetti (Udc)"Ho negli occhi tante donne immigrate – ha aggiunto la parlamentare – che vengono in Italia per lavorare e si ritrovano senza documenti costrette sul marciapiede. Noi dobbiamo impegnarci a favore della dignità della donna, semmai punendo i clienti. Penso al dibattito sulle molestie sessuali contro le donne – ha concluso la Binetti – ebbene la principale molestia è quella di chi usa le donne chiedendo loro di far mercato del proprio corpo".

"Sull'idea delle "case chiuse" Salvini se ne faccia una ragione: il nostro Paese, per fortuna, non tornerà mai indietro. Noi non consentiremo mai politiche che farebbero felici i trafficanti di esseri umani. Le donne della Lega si ribellino, anche perché l'Europa, forse Salvini non lo sa, sta andando in senso opposto". Lo ha affermato la deputata del Pd Fabrizia Giuliani.

Anche il segretario della Cei è perplesso: "Devo capire di che si tratta". Ha risposto così Nunzio Galantino, ma non ha voluto commentare altro.

È intervenuta anche l'ex presidente della Camera Irene Pivetti: "È un peccato che per rimediare ad una grave idiozia del candidato Fontana, Salvini abbia voluto distrarre l'attenzione rilanciando il tema della prostituzione. Avallare l'idea che vendersi possa essere un lavoro è la prima forma di violenza sulle donne, come se potesse mai essere lecito usare una donna come una cosa". 

Mentre Pia Covre, fondatrice nel 1982 del Comitato per i diritti civili delle prostitute ha detto di non voler fare da "cassa di risonanza" a Salvini: "Aspettiamo, con ansia, che qualcuno affronti l'argomento spinoso in Parlamento, non quando si devono convincere gli elettori per ottenere consenso, come accade di solito e com'è successo anche oggi". 

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