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Trenta anni di Roma Tre, il rettore Fiorucci: “L’università è il motore della società”

L’università degli studi di Roma Tre compie trenta anni, il rettore Massimiliano Fiorucci: “Come università abbiamo una forte responsabilità”.
A cura di Beatrice Tominic
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"L'università deve essere uno dei motori della società, ma anche del pensiero critico, della ricerca scientifica, della ricerca di soluzioni: abbiamo una missione culturale, ma anche sociale e civile", ha spiegato il professor Massimiliano Fiorucci rettore dell'università degli studi di Roma Tre che, proprio quest'anno, compie trenta anni dalla sua fondazione.

"Mi aspetto di ritrovare un'università pienamente funzionante, ripristinando tutte le attività in presenza, dalla didattica a tutti i servizi – aveva detto prima del rientro dopo la pausa estiva –  Oltre alla didattica, abbiamo garantito anche tutti gli altri servizi che l'ateneo offre, di accompagnamento, dallo sport agli spazi di aggregazioni in presenza. A breve partirà anche il centro antiviolenza, un altro importante progetto che l'università ha il dovere e la necessità di mettere in campo. Poi mi aspetto molte iniziative legate al trentennio di Roma Tre: nel 2023 ricorrono i trenta anni dalla fondazione dell'ateneo e questa sarà l'occasione per mettere in luce tutti i traguardi che sono stati raggiunti. Penso alle candidature dei 9 dipartimenti di eccellenza, ad esempio, ma anche alla ricostruzione di un tessuto comunitario con la collaborazione internazionale dell'ateneo".

L'università del futuro

Dopo i primi trenta anni, l'ateneo guarda al futuro e non esclude di incentivare la didattica a distanza: "È una questione molto complessa: l'esperienza covid ha cambiato l'università e il nostro modo di intendere la didattica. C'è la necessità di ripopolare l'università in presenza: questo è un orientamento diffuso di tutte le università – ha iniziato il rettore Fiorucci – Ma non possiamo trascurare il contributo che le nuove tecnologie hanno dato alla didattica, quindi, questo tipo di esperienza va mantenuta, però con un carattere prettamente integrativo e, in ogni caso, cerchiamo attenzione verso alcune categorie in maggiore difficoltà, come studenti con fragilità sanitaria o socioeconomica o con particolari necessità, per alcune categorie di studenti".

Occorre organizzare e progettare una didattica nuova: "L'auspicio è quello di creare un'attività che si configura con uno sguardo verso un pubblico nuovo: prima l'ateneo era frequentato soprattutto da studenti che proseguivano il loro percorso dopo le superiori. Oggi abbiamo persone adulte, lavoratori con caratteristiche e bisogno diversi: dobbiamo immaginare anche corsi di studi che non applicano solo la didattica mista (uno in ateneo è già realizzato prevalentemente a distanza, con una piattaforma costruita ad hoc)", questa l'opinione del professor Fiorucci che oggi ricopre la carica di rettore dopo anni trascorsi come Direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione.

"L'ateneo adesso ha bisogno di continuità. Farò di tutto affinché questo avvenga: mi impegno a svolgere tutto il mio mandato con il contributo di tutto l'ateneo, dal personale alla comunità accademica, con l'obiettivo di portare a termine un progetto di 6 anni in questa fase complessa per il Paese e per l'Europa – ha spiegato il rettore – Non solo per la pandemia, ma anche per la guerra, la crisi energetica, la transizione ecologica: dobbiamo farci interpreti anche di questa complessità e dare il nostro contributo".

L'impegno dell'università

Un'attenzione particolare è quella riservata alla parità di genere e alla sostenibilità ambientale, dal centro antiviolenza alla volontà green di costruire coerenza nelle nostre abitudini: "Penso ai riscaldamenti, l'attenzione agli sprechi, la progettazione degli ambienti orientati proprio alla sostenibilità. Come università abbiamo una forte responsabilità: da qualche anno ognuno dei dipartimenti dell'ateneo ha almeno un corso che riguarda anche la sostenibilità ambientale, sia scientifici che umanistici", ha specificato il rettore.

"Oltre a questo, però, è bene ricordare che sostenibilità, come ci dice l'agenda 2030, vuol dire anche sostenibilità sociale, equità nell'accesso all'istruzione di qualità, riduzione del gender gap e delle disuguaglianze. È un tema che richiede una lettura complessa che si può avere solo attraverso una formazione non solo monodisciplinare, ma anche interdisciplinare. Il tema della sostenibilità non è una moda, ma una necessità: o interveniamo adesso e già siamo in ritardo in modo significativo o il nostro mondo è destinato a quello che sappiamo già".

Le iniziative per i 30 anni

Un ruolo importante dell'ateneo è anche all'interno del territorio in cui si trova: "Roma Tre è un'università che si muove fra il locale e il globale, che ha un rapporto naturale con il territorio che la circonda avendo anche contribuito alla sua formazione e riqualificazione – ha ricordato a Fanpage.it – Abbiamo un rapporto stretto nel VIII municipio, dove si trovano la maggior parte dei dipartimenti e il rettorato, ma non solo: abbiamo sedi fra Repubblica, stazione Termini e Castro Pretorio e una propaggine a Ostia. Il rapporto con il territorio che ci circonda non è consustanziale, non occasionale".

Un'ulteriore prova è data dalle iniziative organizzate per i 30 anni dell'ateneo che toccheranno numerosi punti della zona in cui sorge l'università, a partire dal Teatro Palladium fino alle sale del nuovo rettorato: "Stiamo elaborando un programma di iniziative, fra cui la realizzazione di un volume che ripercorre il trentennio, la produzione di un docufilm con testimonianze degli attori, sia accademici e politici, ma anche serate evento aperta al pubblico con concerti o lezioni aperte alla cittadinanza". Proprio questa sera, ad esempio, è stato organizzato un concerto gratuito a tutta la cittadinanza in cui si esibirà Margherita Vicario, cantante e attrice, insieme ad altri artisti emergenti, alcuni studenti dello stesso ateneo, come Guidobaldi, che ad esempio studia nel dipartimento di Scienze Politiche, Chiara Cami, Marta Gau e Lamorale.

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