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Roma in zona gialla, la lenta ripresa dei cinema: da ieri aperte solo 4 sale

Sono quattro le sale cinematografiche a Roma che hanno ufficialmente riaperto i battenti. Si tratta dei cinema Greenweech, Quattro Fontane, Nuovo Sacher e Farnese. Leandro Pesci, presidente dell’Associazione nazionale esercenti cinema del Lazio, ha raccontato a Fanpage.it la lenta ripresa dei multisala romani.
A cura di Paola Palazzo
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Sono quattro le sale cinematografiche a Roma che hanno ufficialmente riaperto i battenti. Si tratta dei cinema Greenweech, Quattro Fontane, Nuovo Sacher e Farnese. Occasionalmente aperte solo per i prossimi tre giorni anche Europa, Savoy e Trianon del circuito Filmauro, per trasmettere il film di Carlo Verdone "Si vive una volta sola" (2020). Ad un giorno dall'entrata in zona gialla, stabilita lunedì 26 aprile, solo nella Capitale si contano circa 760 presenze in sala. "Un risultato incoraggiante – ha dichiarato ai microfoni di Fanpage.it Leandro Pesci, presidente dell'Associazione nazionale esercenti cinema del Lazio – per essere il primo giorno di riapertura dopo sei mesi di chiusura ci riteniamo soddisfatti". Ma risultati più concreti si potranno avere a partire da metà maggio. La lenta ripartenza è dovuta anche alla scarsa quantità di titoli da vedere. "Per il momento abbiamo pochi prodotti disponibili, i grandi multisala apriranno quando torneranno i film più commerciali". Oltre ai quattro cinema già aperti, giovedì riapriranno le porte anche Giulio Cesare, Eurcine, Nuovo Olimpia, King, Lux, Odeon e Intrastevere. La prossima settimana sarà la volta del cinema Jolly. "Quella del 26 è un'apertura simbolo. Si entrerà a pieno regime intorno al 20 maggio". Un piccolo aiuto alla ripresa l'ha dato l'uscita di Nomadland, il film premiato agli Oscar diretto da Chloe Zhao.

Nel 2020 c'è stato un calo del fatturato del 97%

L'anno del Covid ha chiuso le sale per circa sette mesi su dodici, mettendo in ginocchio l'intero settore cinematografico. "Abbiamo chiuso il 2020 con una perdita del fatturato del 97 %. È lo stesso valore riguarda le presenze. Dal 20 ottobre ad oggi abbiamo perso il 100%, perché siamo stati sempre chiusi". Con la riapertura, a gravare sulle spalle degli esercenti del settore ci sono i costi per rispettare tutti protocolli di prevenzione contro i contagi. Questo vuol dire meno incassi, non solo perché diminuiscono i posti disponibili nelle sale, ma anche perché è vietata la vendita di cibi e bevande. "Per mantenere la distanza di sicurezza, può essere occupata una poltrona ogni due, a meno che non ci sia un nucleo familiare di massimo quattro persone". Inoltre, il coprifuoco imposto dalle ore 22 alle ore 5 ha cancellato il turno serale, quello che accoglieva la maggior parte degli spettatori.

Il ruolo delle piattaforme di streaming

Nell'anno della pandemia, con i cinema chiusi, il pubblico si è rivolto esclusivamente alle piattaforme streaming, dando una grande spinta agli affari di queste società. "Per noi sono veleno. Durante questo lungo periodo di chiusura le piattaforme si sono alimentate grazie ai nostri prodotti cinematografici. Fortunatamente in Italia ci aiuta una legge, per cui i film finanziati dallo Stato devono essere proiettati al cinema prima di essere dati in pasto a tv e piattaforme. D'altra parte non crediamo che questi colossi dello streaming possano realmente danneggiare il cinema. Abbiamo chiuso il 2019 con un record di 110 milioni di presenze, riportando in sala circa 18 milioni in più rispetto all'anno precedente. Il gusto di guardare i film sul grande schermo non potrà mai essere sostituito. Sono convinto che quest'anno recupereremo. Ci vorrà del tempo ma il cinema non morirà".

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