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Rapina da incubo a Roma, 68enne legato e minacciato di morte: “Mi hanno puntato la pistola contro”

L’uomo è stato aggredito da tre persone mentre si trovava nel garage condominiale. Dopo averlo colpito in testa con la rivoltella, i malviventi hanno poi preso le chiavi dell’appartamento e hanno portato via beni per oltre 20.000 euro. Hanno agiti indisturbati perché l’uomo vive da solo. Nessuno ha visto i tre fuggire.
A cura di Alessandro Rosi
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Tempo mezz'ora e hanno svaligiato una casa del quartiere Appio, dopo aver stordito e legato il proprietario. Una serata da incubo per un uomo di 68 anni, che mentre era nel garage condominiale si è trovato di fronte tre uomini armati, senza possibilità di reagire né di fuggire. La polizia sta cercando di capire dove possono trovarsi, anche attraverso le parole della vittima.

Il colpo in testa

L'aggressione è avvenuta giovedì 28 ottobre. È sera quando il proprietario di un appartamento in via Giacomo Costamagna, quartiere Appio di Roma, scende nel garage condominiale. È da solo, non c'è nessuno. Momento ideale di agire per chi ha pianificato il colpo. Arrivano in tre, e sono armati. Appena vede le pistole, l'uomo alza subito le mani e si mette con le spalle al muro. Ma per i banditi non basta. Uno di loro si avvicina e lo colpisce alla testa con la rivoltella, così la vittima dell'aggressione perde i sensi.

Rubati beni per 20.000 euro

Qui si interrompe il racconto dell'uomo, ma l'azione dei tre prosegue. Gli prendono le chiavi di casa e vanno dentro l'appartamento. In mezz'ora mettono tutto a soqquadro. Spostano mobili, divani, tolgono quadri, ma soprattutto prendono orologi preziosi e altri beni per un totale di 20.000 euro. Poi fuggono. La vittima intanto si è risvegliata e si accorge che ha le mani legate con fascette di plastica. Impiega più di un'ora a togliersele, poi chiama la polizia. Arriva anche l'ambulanza, ma non c'è bisogno di portarlo in ospedale, bastano alcune cure sul posto.

C'è invece lavoro per le forze dell'ordine. "Ero nel mio garage condominiale quando ho visto entrare quei tre", racconta la vittima agli agenti. "Devono essere romani, non parlavano un accento straniero. Hanno agito in modo molto aggressivo". Ma da quel momento in poi non ricorda più nulla, solo di essersi ritrovato legato con delle fascette da idraulico. I banditi ora sono in fuga, nessuno li ha visti e non hanno lasciato tracce.

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