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Elezioni comunali Roma 2021

Per il centrodestra le elezioni romane sono diventate uno scontro tra fan e oppositori di Draghi

Da una parte Giorgia Meloni e Matteo Salvini, dall’altra la Lega governista di Giorgetti e Forza Italia. Al centro un candidato, Enrico Michetti, che finora non ha brillato in campagna elettorale. La competizione elettorale nel centrodestra sembra essere sfuggita di mano diventando un vero e proprio scontro.
A cura di Valerio Renzi
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Le elezioni romane sembrano sempre di più un derby interno al centrodestra. Una competizione che sembra essere andata fuori controllo, forse superando le intenzioni degli stessi diretti interessati. I ben informati dicono che c'è chi in Forza Italia stia dando addirittura dando indicazione di voto disgiunto, segnando una "x" sul nome di Carlo Calenda. Giancarlo Giorgetti, anima confindustriale e governista della Lega, non ha usato mezzi termini parlando di Calenda come "uomo giusto per governare Roma", di "voti in uscita dal centrodestra" e rimpiangendo la mancata candidatura del sempiterno Bertolaso.

Gli alleati sono irritati dalla campagna elettorale di Michetti, ritenuta finora insufficiente sotto ogni profilo, e dalla mancata attenzione del candidato ai propri mondi di riferimento (basta pensare il forfait dato ai confronti organizzati da Acli e Cisl). E poi c'è la distanza sempre più grande tra chi partecipa con entusiasmo all'esperienza del governo Draghi, e chi la subisce (come Salvini e parte della Lega) o si trova all'opposizione come Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia.

Ieri a Porta a Porta proprio Meloni ha guidato la controffensiva, difendendo il "suo" candidato Michetti e attaccando senza mezze misure Giorgetti: "Se sapesse qualcosa di Roma saprebbe che Calenda non arriverà mai al ballottaggio, non vorrei fosse tornato alla vecchia Lega, quella che augurava a Roma il peggio". Il diretto interessato tiene il tono più basso ma non si lascia intimidire: "Io non sono un grande arringatore di folle? Pure di Einstein si diceva che non capisse nulla di Fisica, poi la storia ha detto una cosa diversa. Gli elettori decidono, poi la propaganda fa il suo lavoro, basta che non si dica che io non sia una persona perbene". Certo, essere una persona perbene dovrebbe essere solo prerequisito per candidarsi in politica in ogni schieramento. Matteo Salvini poi si allinea alla leader di Fdi: “A Roma Michetti è una persona competente e per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda. Roma è Tor Bella Monaca, è Rebibbia, è Ostia

Lo specchio della situazione è la scelta di non tenere un comizio finale unitario a Roma. Mentre Calenda si prende piazza del Popolo, Roberto Gualtieri spinge il PD alla riscossa nelle periferie da San Basilio e Virginia Raggi parlerà sullo stesso palco con Giuseppe Conte e altri big del M5S, Michetti si limiterà nell'ultimo giorno di campagna a una conferenza stampa con Meloni, Salvini e Tajani.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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