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“Non dirò mai niente”: chi è l’uomo arrestato a piazza Bologna con 60 chili di cocaina e armi da guerra

L’uomo, 35 anni e originario di Vibo Valentia, potrebbe essere legato ad una famiglia della ‘ndrangheta. In casa e nel box auto trovati 66 chili di cocaina, 54 mila euro, due pistole con matricola abrasa e un libro mastro della compravendita di droga.
A cura di Francesco Esposito
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Si chiama Michele Arcangelo D'Angelo l'uomo arrestato in un'operazione antidroga dei carabinieri nella zona di piazza Bologna a Roma. 35 anni, originario di Vibo Valentia, è stato trovato in possesso di 66 chili di cocaina, quantitativi inferiori di altri stupefacenti, 54mila euro in contanti, due pistole con matricola abrasa e un libro mastro con scritti i conti dell'attività di spaccio. Gli inquirenti sospettano che D'Angelo agisse per conto di una famiglia ‘ndranghetista calabrese.

Michele D'Angelo, chi è e per chi lavora l'uomo arrestato a piazza Bologna

"Non dirò mai nulla", avrebbe dichiarato D'Angelo, che potrebbe non lavorare in proprio. A riportarlo è la Repubblica. Secondo gli investigatori, infatti, potrebbe essere uno degli uomini a Roma di un'organizzazione criminale legata alla ‘ndrangheta. Il 35enne ha dei precedenti di droga ed è stato coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio di Francesco Fiorillo, piccolo spacciatore ucciso il 15 dicembre 2015 in provincia di Vibo Valentia. D'Angelo era stato condannato a 16 anni con rito abbreviato con l'accusa di essere stato complice di quel delitto, ma nel 2023 è stato assolto in Cassazione.

Michele D'Angelo si sarebbe trasferito nella capitale solo quattro mesi fa, andando a stare da un parente nella zona di piazza Bologna. Non aveva un lavoro e sembra si spostasse solo da casa al box auto, affittato da una signora all'oscuro dell'attività dell'uomo. Secondo gli inquirenti, gli oltre 66 chili di droga trovati in suo possesso sarebbero solo una piccola parte di quella che, attraverso di lui, veniva smerciata nei quartieri più ricchi di Roma nord come Parioli e Corso Francia, ma anche nelle periferie est e sud della città.

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Le armi in casa, la droga nel garage

L'uomo era già sotto la lente delle forze dell'ordine. I carabinieri della compagnia Parioli hanno osservato la sua abitudine di parcheggiare l'auto a 400 metri dalla propria abitazione di via Berengario. Il blitz è scattato quando D'Angelo avrebbe accelerato il passo alla vista di una pattuglia di militari. È stato, quindi, fermato e identificato. Dopo una perquisizione personale e il controllo dei precedenti, i carabinieri hanno deciso di controllare anche l'abitazione, chiamando anche il supporto dell'unità cinofila.

Nell'appartamento i carabinieri hanno trovato due pistole calibro 7.65 con matricola abrasa, caricatori e cinque munizioni di tipo militare. C'erano anche cinque telefoni cellulari e un’agenda, che è risultata essere un libro mastro con segnate entrate e uscite per cifre fino ai 200mila euro. I militari hanno poi scoperto 54 mila euro in contanti e una macchina per contare i soldi.

La droga, invece, è stata trovata nel box auto affittato da D'Angelo. Indagando sul cellulare del sospettato, è stata trovata un'app collegata ad un sistema di videosorveglianza puntato costantemente sul garage. È lì che i carabinieri hanno scoperto l'intero assortimento di stupefacenti insieme agli strumenti per confezionare le dosi, come bilancini di precisione e una macchina per il sottovuoto. 66 chili di cocaina suddivisa in confezioni da un chilo ciascuna, un chilo di cocaina rosa, una confezione da 90 grammi di hashish e sei confezioni di marijuana da 100 grammi ciascuna.

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