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Maxi bolletta da oltre 20mila euro alla gelateria Fassi: nemmeno un mese fa ne ha pagati 18mila

“Da re del gelato al re della bolletta”, si sfoga Andrea Fassi in un post sui social. Nemmeno un mese fa aveva dovuto pagare quasi 18mila euro.
A cura di Natascia Grbic
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Ancora una mega bolletta alla gelateria Fassi di Roma. Dopo la stangata da quasi 18mila euro del mese scorso, adesso il ‘re del gelato' dovrà pagare oltre 20mila euro entro pochi giorni. 40mila euro in nemmeno un mese, una cifra altissima cui devono far fronte anche altri esercizi commerciali. C'è chi riesce ancora a tenersi a galla e chi invece ha già chiuso.

"Da re del gelato a re della bolletta – lo sfogo di Andrea Fassi sui social – Schiaffato in tutto il mondo, su tutti i media, ovunque. Per una settimana. Da domenica a domenica. Poi la lacrimuccia compassionevole scivola via, si ingiallisce e si dimentica presto. E da lunedì il telefono mica squilla più. Ormai la lacrimuccia ha sortito il suo effetto".

"Il punto è che, poi, le bollette vanno pagate. Continuano ad arrivare, come questa di agosto a me e ad altri come me. E nulla cambia. Se non che, questa volta, la lacrimuccia, senza elezioni, senza utilità mediatica, non ha molto sapore e così si rovescia nel vuoto, in silenzio, senza sapere dove andare a schiantarsi. Un po’ come tutti noi".

Una stangata, quella delle bollette, che sta mettendo in ginocchio i commercianti, già provati dalle conseguenze economiche della pandemia da coronavirus. Numerose le manifestazioni di piazza in cui le persone hanno portato bollette da migliaia di euro per bruciarle in mezzo al fuoco. A causa del costo del gas, aumentato a dismisura in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, queste hanno raggiunto cifre altissime che in molti non possono permettersi di pagare. Tante le attività che sono state costrette a chiudere, sommerse dai debiti.

Quella arrivata alla gelateria Fassi è la seconda maxi bolletta nel giro di un mese. A settembre il titolare ha dovuto pagare quasi 18mila euro. "Per ora reggo, è solo l’ansia che sale", aveva dichiarato in quell'occasione, dicendosi tradito dallo Stato.

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