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La truffa allo Stato: ricevono il reddito di cittadinanza, ma hanno barche a vela e yacht

Negli ultimi due anni la guardia di Finanza di Civitavecchia ha controllato 3.800 richieste incrociando la banca dati dell’Inps con i certificati di proprietà delle barche ancorate nei porti del litorale romano.
A cura di Enrico Tata
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Un cittadino che chiede di ricevere il reddito di cittadinanza non può possedere alcuna imbarcazione da diporto. Né lui né i componenti del suo nucleo familiare. Negli ultimi due anni la guardia di Finanza di Civitavecchia ha controllato 3.800 richieste incrociando la banca dati dell'Inps con i certificati di proprietà delle barche ancorate nei porti del litorale romano. Ebbene, tredici persone sono risultate proprietarie di navi o imbarcazioni, ma anche destinatarie del sussidio statale e in ventiquattro mesi hanno percepito in totale 98mila euro che in realtà non gli spettavano. L'ultimo cittadino denunciato, ad esempio, usufruiva abitualmente di una barca intestata a una società di cui però era amministratore unico. Nella sua dichiarazione dei redditi, ha sostenuto per giustificarsi, aveva "dimenticato" di dichiarare di essere amministratore in carica di sette società iscritte nel registro delle imprese, di avere quote in altre aziende per un valore di oltre 100mila euro e di avere un patrimonio immobiliare del valore di oltre 160mila euro. I tredici sono stati tutti segnalati all'autorità giudiziaria, fanno sapere le Fiamme Gialle in una nota, "e contemporaneamente all'Inps per l'immediata interruzione dell'erogazione del beneficio e per l'avvio delle procedure per il recupero delle somme illecitamente percepite".

Così si legge al comma C dell'articolo 3 del decreto legge che ha introdotto la misura del reddito di cittadinanza:

2) nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171.

Per imbarcazione da diporto, recita il decreto legislativo 171 del 18 luglio 2005, "si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a dieci metri e fino a ventiquattro metri". Per navi, ovviamente, si intendono le imbarcazioni più grandi. I natanti da diporto, invece, sono le imbarcazioni a remi o comunque quelle imbarcazioni che non arrivano a 10 metri di lunghezza. Quelle, quindi, sono compatibili con il reddito di cittadinanza. In altre parole, è possibile chiedere il sussidio se si possiede un gommone o una barca a vela di lunghezza inferiore a 10 metri.

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