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Flop bonus vacanze, Federalberghi: “Speso da 1 famiglia su 5, Iter burocratico troppo complesso”

Solo l’8% dei fondi stanziati dal governo per il bonus vacanze è stato finora speso. Perché? “È un’operazione molto complessa sia per chi lo chiede sia per gli alberghi”, spiega il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli. Preoccupato sulla possibilità per le strutture di usufruire del bonus vacanze come credito d’imposta. “Se non hanno guadagnato nulla, cosa compenseranno?”.
A cura di Alessandro Rosi
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Su 2,4 miliardi di euro stanziati dall'esecutivo per il bonus vacanze, nelle casse di alberghi, camping e stabilimenti balneari sono finiti appena 200 milioni di euro, l’8% del totale. Oltre un milione di famiglie l'hanno richiesto, ma solo una su cinque l'ha speso. Per inoltrare la domanda c'è tempo fino al 31 dicembre. Ma se finora sono state poche c'è un motivo. "È un'operazione molto complessa sia per chi gli utenti sia per gli alberghi", commenta Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma. "Per chi lo vuole ottenere ci sono lungaggini amministrative e fiscali (richiedere online ISEE all'INPS, scaricare l'applicazione IO, ottenere lo SPID – identità digitale per usufruire dei servizi online della pubblica amministrazione italiana – e poi aspettare la risposta per conoscere se si rientra nei parametri) e anche per gli albergatori ci sono diversi step burocratici. È sicuramente più complicato che richiedere il voucher per un monopattino". La scelta del governo sembra essere stata chiara. "Nel caso degli alberghi si sono volute aiutare le famiglie con il bonus vacanza, mentre per il voucher delle biciclette i fornitori. Perché, in quel caso, prima devi acquistare il prodotto e poi potrai richiedere il bonus con lo scontrino. Nella nostra ipotesi invece no".

Molti dubbi ci sono sulla scelta del bonus vacanze da parte dell'esecutivo. "È un palliativo", prosegue Roscioli, "a volte mi viene da pensare che alcuni strumenti vengano predisposti con la speranza che poi nessuno li utilizzi". E anche sulla scelta della soglia ISEE non superiore a 40.000€ per richiedere il bonus, il presidente nutre perplessità. "Se hai un ISEE basso, non hai la possibilità di sostenere gli altri costi di una permanenza (musei, pasti, trasporti e così via). L’albergo rappresenta solo il 33% di questa spesa". Il presidente della Fedealberghi non crede che tutte le strutture avranno la possibilità di usufruire del bonus vacanze come credito d'imposta. "Molte potrebbero non riuscire a compensare in sede di dichiarazione dei redditi. Perché, se non ho guadagnato nulla, cosa compenso?".

E i guadagni, così come le presenze, in questo periodo sono scesi molto. "Il turismo dall'estero rappresenta per Roma il 70-80%", sottolinea Roscioli, "vengono dalla Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti. E in questi mesi nessun turista è potuto venire da questi Paesi a causa delle limitazioni". E gli italiani, d'estate, hanno preferito andare nelle località balneari piuttosto che visitare città d'arte come Roma. "A luglio e agosto la domanda è stata molto bassa". Così i clienti sono cambiati. "Il 73% dei clienti a Roma sono lavoratori", spiega il presidente della Fedealberghi. Ma anche lì c'è un problema. "Ora molte persone non si muovono più per lavoro a causa dello smartworking", prosegue Roscioli, "e questo si ripercuote su di noi". E sui prezzi delle camere, che scendono. "Si sono abbassati di 3 volte tanto. Una camera che veniva 250 euro ora ne costa 90.  C’è tanta concorrenza a Roma. Siamo 1250 alberghi. C’è stata e ci sarà una lotta sul prezzo delle camere".

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