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Fino a 500 euro di ‘tassa’ al giorno per gli ambulanti: chiesto processo per il re delle bancarelle

Secondo la procura di Roma Augusto Proietti insieme ai figli e ad altre persone avrebbe gestito con metodo mafioso gli ambulanti nelle vie principali della capitale, facendoli pagare anche 500 euro al giorno per poter lavorare.
A cura di Natascia Grbic
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Rischia il processo con l'accusa di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso Augusto Proietti, l'uomo considerato il ‘re' delle bancarelle di Roma. Insieme ad altre cinque persone, tra cui i tre figli, è accusato di aver imposto ai venditori ambulanti di piazzale Flaminio, via Cola De Rienzo ed Esquilino una ‘tassa' di 500 euro al giorno. Se non pagavano, non lavorava. Un vero e proprio pizzo, preteso con minacce e intimidazioni. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, l'uomo avrebbe detto di avere legami con la camorra, in modo da spaventare ancora di più la ‘concorrenza'. Rischia il processo anche un finanziere, accusato di omissione d'atti d'ufficio: in cambio di favori, secondo l'accusa, avrebbero evitato di fare controlli sulle bancarelle. Per due vigili urbani, invece, è stata richiesta l'archiviazione. Il pubblico ministero ha chiesto per tutti gli altri il rinvio a giudizio.

Ras delle bancarelle rischia il processo, il legale: "Accuse evanescenti"

I fatti risalgono al 2018. La ‘tassa‘ da pagare variava, e poteva andare dai 50 ai 500 euro al giorno. Chi non pagava veniva minacciato, così come la ‘concorrenza', che chi gestiva il giro delle bancarelle ambulanti cercava di annientare. Per la procura di Roma le zone più ambite dello shopping a Roma erano gestite da una vera e propria cricca, che voleva per sé le vie migliori e, ovviamente, i guadagni più consistenti. Secondo il legale di Proietti, Carmine Lombardo, le accuse contro il suo assistito non sarebbero consistenti. "Il Tribunale del riesame ha definito le accuse di metodo mafioso con il termine evanescenti – ha dichiarato il legale a Il Corriere della Sera – In altri procedimenti, invece, l’associazione a delinquere è già stata bocciata dai giudici".

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