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Elezioni a Roma, Ciaccheri e Cirinnà per le primarie: “Non lasciamo più spazio a Raggi e Salvini”

Il giovane presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri guida la sinistra civica di Liberare Roma, la veterana senatrice del Partito Democratico si è appena candidata alla primarie del centrosinistra. Entrambi chiedono al PD e alla coalizione di fare in fretta: “Possiamo battere la destra sovranista e la sindaca Virginia Raggi ma dobbiamo dare un’alternativa a cominciare dalle primarie”.
A cura di Valerio Renzi
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Foto di Anna Coccoli
Foto di Anna Coccoli

Nella cornice del Festival Visionaria a Garbatella, si sono incontrati sullo stesso palco Amedeo Ciaccheri e Monica Cirinnà, per discutere della prossima sfida elettorale a Roma. Se il presidente dell'VIII Municipio qua è di casa, la senatrice del Partito Democratico è più di un'ospite gradita, è considerata una importante alleata.

"Monica Cirinnà si candida a correre per le primarie del centrosinistra largo che si devono tenere visto che come dire potrebbero esserci dei dubbi". Scandisce dal palco l'esponente dem, unica insieme al presidente del III Municipio Giovanni Caudo ad aver annunciato la sua scesa in campo per la competizione pre elettorale.

Una candidatura guardata con interesse da molti, e che ieri il vicesegretario Andrea Orlando ha definito di "grande valore", ma che non ha il placet ufficiale del Nazareno. Il Partito Democratico è ancora alla ricerca di un "big" da schierare – che ancora non c'è – magari senza ricorrere alle primarie. Nicola Zingaretti sulla questione è stato chiaro: la fretta non serve, prima viene la sfida delle regionali, poi iniziamo a discuterne.

"Non credo che qualcuno voglia far saltare le primarie prendendo tempo. Le faremo, ce le abbiamo nel nostro statuto. In questo momento io ho soprattutto paura di uno scontro mediatico tra il Movimento 5 Stelle e la destra che taglia fuori il centrosinistra, per tutto il resto il PD arriverà e arriverà in tempo", rassicura Cirinnà che nel PD non è certo una di passaggio.

Meno certo che i dem non siano in colpevole in ritardo è il minisindaco Amedeo Ciaccheri, 32 anni, portavoce della sinistra civica di Liberare Roma. "Il PD si sta muovendo tardi, ma tanti territori sono già a lavoro, siamo convinti che più passa il tempo più perdiamo l'occasione di aggregare nuove energie, di mettere in campo progetti per la città. Chiediamo a tutti coloro che vorranno far parte di questa coalizione di sbrigarsi, di sederci insieme per lavorare per il bene di Roma".

Anche Ciaccheri sarà candidato alle primarie? Il diretto interessato non dice di no, anche se lavora a convergenze più ampie: "Liberare Roma sta già partecipando alla costruzione di una coalizione plurale. Avrà chiaramente il proprio ruolo e i propri candidati, e già stiamo chiedendo da mesi le primarie per il Campidoglio ma anche per i municipi". Intanto guarda con interesse, assieme a Massimiliano Smeriglio che di Visionaria è un altro dei promotori, alla discesa in campo di Cirinnà: "Ha una biografia dentro la nostra città, che parla di diritti ma sopratutto di un lungo impegno per Roma, che Monica conosce molto bene".

Cosa pensa invece Cirinnà di Ciaccheri e di una possibile partecipazione alla competizione? "Intanto qualsiasi contributo alle primarie di coalizione è il benvenuto. Essere qui oggi vuol dire ascoltare quella parte di città a cui probabilmente non siamo stati in grado come PD di parlare. Io credo che la mia figura possa avere quella trasversalità necessaria per portare alcuni mondi a essere coinvolti da una sfida che è prima di tutto sul futuro della città, ma poi anche elettorale".

La legge sulle Unioni Civili porta il nome della senatrice Cirinnà, che è anche in prima linea per l'approvazione di una legge contro la omotransfobia, e in diversi pensano che il suo nome non sia il più adatto nella città che ospita il Vaticano: troppo esposta sulle questioni etiche e delle libertà civili. "Questo lo facciamo decidere agli elettori che verranno a votare alle primarie. – risponde non senza una punta d'orgoglio – Io vorrei che uscissimo dagli stereotipi, come vorrei che lasciassimo da parte le aree di partito e le tessere, per guardare più lontano".

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