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Assalto alla Cgil, chiesti 10 anni e mezzo per Roberto Fiore e Giuliano Castellino

La richiesta arriva dalla Procura di Roma. “Quel giorno la città venne messa a ferro e fuoco”, ha commentato il pm.
A cura di Beatrice Tominic
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Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma
Una delle immagini dell'assalto alla sede della Cgil a Roma

Dieci anni e mezzo. È questa la condanna chiesta dalla Procura di Roma nei confronti di Roberto Fiore, storico leader di Forza Nuova e per Giuliano Castellino, esponente romano del movimento di estrema destra e già "sorvegliato speciale" su decisione della Cassazione, per l'assalto alla sede romana della Cgil.

I fatti si sono svolti il 9 ottobre del 2021. A margine di un'iniziativa per protestare contro le misure di contenimento della pandemia, un gruppo di manifestanti di estrema destra ha raggiunto la sede, devastandola.

L'assalto alla Cgil

Era una manifestazione organizzata contro le misure di contenimento per la pandemia, primo fra tutti il Green Pass. In diecimila hanno raggiunto Roma in quel 9 ottobre del 2021. Alcuni di loro, però, durante la protesta si sono allontanati dando il via ad un corteo non autorizzato e sfondando i cordoni allestiti dalle forze dell'ordine, con cui ci sono state forti tensioni: parte del gruppo di no vax, ma soprattutto esponenti legati ad organizzazioni di estrema destra dome Forza Nuova, è riuscito a raggiungere la sede romana del sindacato della Cgil, occupandola e devastandone gli interni.

La posizione dei Fiore e Castellino

A pochi giorni dai fatti, sia Fiore che Castellino si sono detti totalmente estranei all'assalto della sede del sindacato. Nel corso degli interrogatori, insieme anche ad altri indagati, hanno spiegato che la manifestazione era un'iniziativa pacifica e che loro non volevano assaltare la Cgil. La gip ha ritenuto le loro dichiarazioni inattendibili: ad incastrare i due, alcuni video che li hanno ripresi durante l'assalto. Castellino, inoltre, è stato definito "il protagonista indiscusso dell’istigazione alla violenza".

Parlando con un funzionario di polizia, ad esempio, sarebbe stato proprio lui a dire: "Lasciatece passà, dovemo entrà". E, riferendosi a Landini, il segretario del sindacato, avrebbe aggiunto: "O ci portate da lui o lo andiamo a prendere noi".

Due anni di arresti e condanne

In questi poco più di due anni, si sono susseguiti arresti e condanne per quanto avvenuto alla Cgil. Sei degli imputati hanno scelto di farsi giudicare con rito abbreviato: nella sentenza la giudice non ha ritenuto ci fosse la matrice fascista. "Non emerge alcuna lesione ai valori dell'antifascismo", avrebbe scritto nella sentenza. L'Anpi, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, però, era stata riconosciuta fra le parti civili nel processo con rito abbreviato. A seguito di questo primo procedimento, Fiore e Castellino erano tornati liberi in attesa del processo con rito ordinario.

Nell'aprile del 2022 sono state avviate 5 misure cautelari per esponenti di Forza Nuova e No Vax, fra cui Nicola Franzoni; a cui si sono aggiunte, nel gennaio 2023, tre nuove condanne da quattro ai sei anni per reato di devastazione e, in un caso di resistenza pubblico ufficiale e, qualche giorno dopo, altre due condanne con rito abbreviato e un patteggiamento da quattro a sei anni per devastazione e saccheggio in concorso. In quest'ultimo caso sono stati condannati Claudio Toia, legato agli ambienti ultras juventini e considerato vicino a Forza Nuova; Mirko Passerini e Emiliano Esperto.

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