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Andrea Fiore ucciso al Quadraro: l’assassino aveva dimenticato il portafoglio a casa della vittima

Aveva dimenticato a casa della vittima il proprio portafoglio con tutti i documenti: così è stato individuato Daniele Viti, uno dei presunti killer di Andrea Fiore.
A cura di Beatrice Tominic
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Aveva dimenticato il portafoglio con i propri documenti a casa della vittima: così è stato rintracciato Daniele Viti, la persona che gli investigatori hanno fermato per l'omicidio di Andrea Fiori, il 59enne ucciso con un colpo di pistola al torace al Quadraro.

La vittima ha fatto in tempo a sollevare la cornetta per chiamare aiuto, prima di morire, mentre uno dei due killer, scappati velocemente dall'appartamento, lasciava il portafoglio nella casa di via Pisoni, teatro dell'omicidio, mettendo inconsapevolmente la sua firma sul reato commesso, come riporta la Repubblica.

Chi è il presunto killer di Andrea Fiore

Si chiama Daniele Viti ed è sospettato di aver ucciso Andrea Fiore al Quadraro: le forze dell'ordine sono arrivate a lui proprio dopo aver rinvenuto il portafoglio nella casa della vittima. Dopo un periodo di lavoro nel settore della ristorazione a Dublino, era rientrato in Italia, ma nel suo paese d'origine aveva detto di trovarsi a Roma in questo periodo "per lavorare con alcuni amici".

Con precedenti per stalking, l'uomo, un quarantaquattrenne originario di Veroli, in provincia di Frosinone, è stato raggiunto dagli agenti mentre stava rientrando nella sua abitazione a Corviale insieme alla moglie. Non avrebbe neanche reagito all'arrivo dei poliziotti. Poi è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli in attesa della convalida.

L'ipotesi di reato contestato dalla Procura è quello di concorso in omicidio insieme ad almeno una seconda persona, ancora sconosciute.

Perché Andrea Fiore è stato ucciso

Andrea Fiore è stato ucciso nella notte fra il lunedì 26 e martedì 27 marzo nella sua abitazione di via Pisoni, al Quadraro, dove era rientrato dopo una serata al bar con alcuni amici. Carrozziere di professione, potrebbe aver aperto la porta al suo killer: prima di accasciarsi per terra, prima di vita, è riuscito a chiamare soccorsi per chiedere aiuto. Una volta giunte sul posto, però, le forze dell'ordine si sono trovate davanti a loro il suo corpo senza vita.

Le indagini non si arrestano: oltre a rintracciare gli altri sicari (secondo quanto ricostruito i killer di Fiore sarebbero almeno due), la polizia ha ora il compito di scoprire il movente dell'assassinio che potrebbe essere collegato a quello di Luigi Finizio, già noto alle forze dell'ordine e vicino al clan Senese, ucciso davanti ad una pompa di benzina del quartiere, in via dei Ciceri, la sera del 13 marzo.

Le due vittime, Fiore e Finizio, si conosceva ed erano amici: Viti potrebbe aver avuto un ruolo anche nella morte di quest'ultimo, Fiore è stato fra le prime persone a raggiungere la pompa di benzina davanti alla quale l'amico è stato ucciso: potrebbe aver visto il killer ed essere stato ucciso proprio perché sapeva troppo.

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