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12enne indiana stuprata da amici di famiglia, costretta a lasciare la città: “Incolpata da comunità”

Ora la 12enne si trova in una casa famiglia distante da Fondi. I medici hanno ritenuto opportuno spostarla perché è stata “ritenuta colpevole di quanto accaduto dalla comunità di appartenenza”. La 12enne di origini indiane è stata violentata da tre connazionali durante il lockdown, quando la sua famiglia li aveva ospitati in casa.
A cura di Alessandro Rosi
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Denuncia lo stupro e ora si trova attaccata dalla comunità di appartenenza. La vita della 12enne violentata a Fondi, in provincia di Latina, è peggiorata dopo che la famiglia ha deciso di raccontare gli abusi alla polizia. Episodi avvenuti durante il lockdown, periodo in cui la famiglia di origine indiana aveva accolto tre connazionali in casa per dargli ospitalità. "In considerazione della situazione delicata", scrivono i medici in una nota, "si è reso necessario allontanare la ragazza da Fondi, ritenuta colpevole di quanto accaduto dalla comunità di appartenenza". Ora la giovane si trova in una casa famiglia.

Anche la famiglia è pronta a lasciare la città

E non solo. Ora anche la mamma, il papà e gli altri due figli sono pronti a lasciare la città. Sapevano a cosa sarebbero potuti andare incontro, ma non hanno rinunciato a denunciare. "Auspichiamo che quanto accaduto", prosegue la la nota dei medici, "sia un segnale da una parte per altre donne meno coraggiose. Ma anche che possa essere un avvertimento "per gli uomini affinché capiscano che in Italia non è possibile violare donne e bambini e rimanere impunti".

Iniziata una raccolta fondi per gli accusati di stupro

I tre uomini accusati di stupro si trovano ora nella casa circondariale di Rieti. Sono stati ascoltati dal gip Giuseppe Molfese che ha convalidato i fermi e ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il reato contestato è violenza sessuale di gruppo. Ma nonostante le accuse, attorno a loro si sono stretti diversi connazionali che ritengono la denuncia un disonore per l'intera comunità. È partita anche una raccolta fondi per aiutare i ragazzi di 26, 27 e 31 anni, che sono ancora in attesa del permesso di soggiorno. C'è però anche chi si è indignato per quanto accaduto. Sono molte le donne di Fondi che hanno espresso solidarietà alla vittima. Si dovranno ora attendere le ulteriori fasi del processo.

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