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Renzi alla minoranza Pd: “Se non vi fidate, votate No al referendum”

Il premier Matteo Renzi ospite a Politics su Rai3: “Su referendum decidono gli italiani, non le correnti del Pd”.
A cura di Susanna Picone
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All’indomani della tesa riunione della Direzione Pd, con la discussione sul referendum e l'Italicum, il premier Matteo Renzi è intervenuto su Rai3, ospite di Politics, e si è rivolto ancora alla minoranza del Pd. “Se la minoranza non si fida – ha detto il segretario-premier – voti no” al referendum costituzionale del 4 dicembre. “Penso sia un po' contraddittorio votare ‘sì’ in Parlamento e poi votare ‘no' al referendum, ma penso anche che un cittadino a casa sia capace di farsi un'idea della propria testa. Non votano le correnti. Si decide in base al quesito, la stragrande maggioranza del Partito democratico voterà ‘sì', alcuni hanno dubbi, io rispetto tutti. Io, da segretario, ho cercato di tenere tutti insieme, poi c'è la libertà di ciascuno”, ha spiegato in tv ricordando di aver fatto una proposta di mediazione ulteriore per tentare di tenere tutti in squadra ma di non poter obbligare nessuno. Renzi ha commentato anche le voci sul presunto allontanamento di Pierluigi Bersani dal partito negando sia sua intenzione cacciarlo dopo il suo “no” al referendum: “Decideranno gli elettori del Pd a chi dare la guida del partito col congresso”. E a proposito della futura guida del Pd ha annunciato anche che entro l'8 dicembre 2017 ci sarà il nuovo congresso. In ogni caso per il presidente del Consiglio il voto del 4 dicembre non riguarda il Partito democratico.

“Due Camere? Come avere due condomini” – Nel merito della riforma il premier ha ironizzato dicendo che “siamo l’unico Paese ad avere due fiducie”: “Con due fiducie rischi di mandare più facilmente a casa il governo. Con questa riforma chi vince ha la possibilità di rendere conto a una sola Camera. Altrimenti è come se aveste due assemblee di condominio: fatta una, devi passare all'altra dove c'è la signora che ha cambiato idea perché bisogna sempre cambiare idea”. A Politics Renzi ha commentato anche il caso Marino, l’ex sindaco recentemente assolto nel caso scontrini: “Dare delle scuse? Prego? Marino si è dimesso lui, poi ha ritirato le dimissioni e a quel punto i consiglieri del Pd hanno ritirato la fiducia. Un sindaco si giudica su come si tengono le strade, i rifiuti. Io lo so: è più difficile fare il sindaco che il primo cittadino”. “Il fatto che Marino sia stato assolto è un bene: vale per Errani, Cota, vale per tutti. Noi non siamo giustizialisti”, ha aggiunto Renzi dicendo che il problema sull’ex sindaco della Capitale non erano gli scontrini, ma gli autobus e le buche.

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